Non guardare le partite dei mondiali di calcio


zona etica

don_chisciotte don_chisciotte, 09/06/2014 — Questa e' una buona pratica di protesta (tipo quella del boicottaggio sugli acquisti).

Sono diversi i motivi che, ragionando dal punto di vista etico, dovrebbero farci perdere la voglia di guardare le partite dei mondiali di calcio. Oltre agli enormi interessi economici che ci sono dietro a questo sport che oramai e' tutto tranne che verita' e passione, quando i mondiali di calcio si svolgono in paesi dove la maggioranza della popolazione vive in miseria (ed e' appunto il caso del Brasile) il beneficio che apportano alle popolazioni locali e' solo apparente e momentaneo o meglio, illusorio e fittizio. Con le cifre astronomiche che sono state stanziate per costruire gli stadi dei mondiali di calcio in Brasile si sarebbero potute aiutare milioni di persone ma, si sa, cio' non crea profitto... Io questa volta cerchero' di non guardarle queste partite (in particolare quelle dell'Italia, perche' alla fine solo quelle avrei guardato, per spirito di condivisione con gli amici)...costi quel che costi...se qualcuno vuole aggiungersi sia il benvenuto.

Lo spettacolo certamente ci sara' ma a quale prezzo per chi, fuori dallo stadio, abita nella favela e non ha di che vivere?

P.S.: notare che, per accontentare la platea degli spettatori/consumatori europei molte partite verranno giocate ad orari assurdi: le 18 in Italia, sono le 13 in Brasile. Stiamo parlando di un paese dove in alcune zone il caldo e' tremendo e la stagione attuale e' la piu' umida. Ma giocando alle 13 in Brasile, sotto il sole cocente, piu' spettatori in Europa seguiranno la partita e di conseguenza piu' messaggi pubblicitari saranno recepiti dai telespettatori...

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don_chisciotte
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Ho appreso solo adesso, con quasi 24 ore di ritardo, che l'Italia del calcio non si è qualificata per i Mondiali di Russia 2018.  Pertanto sarà più facile mettere in atto questa Buona Pratica il prossimo anno, durante lo svolgimento dei campionati. Ho cercato qua e là qualche notizia in rete, sui siti "classici" di informazione, ho guardato il TG e ho notato che si parla, oltre alla delusione per l'eliminazione, di grandi danni economici per il nostro paese, si parla di politica, di industria del calcio, addirittura di lutto collettivo per l'eliminazione (esagerati!) etc etc, ‎ma come? La sconfitta e l'eliminazione fanno parte della competizione sportiva, o no? Bisogna saper perdere, giusto? Cosa c'entrano i danni economici e le motivazioni politiche? Mah non capisco...pensavo che il calcio internazionale fosse uno sport sincero, vero, senza troppi interessi economici alle spalle. Mi sarò sbagliato... ‎Avrete certo capito che l'ultima parte del mio commento è ironica. Infatti la verità è che...sono strafelice di questa sconfitta dell'Italia perché, anche se pochi lo capiranno, in realtà è una grande vittoria! ‎

don_chisciotte
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Faccio un'aggiunta al mio post precedente sull'eliminazione dell'Italia del calcio dai campionati mondiali di Russia 2018 per stimolare in voi qualche riflessione, che non sia superficiale come le notizie allarmanti che stanno trasmettendo i mass media.‎ Per diversi giorni ora su TV e sui giornali non si parlerà d'altro che della "tragedia dei mondiali", l'apocalisse, etc, con argomentazioni del tipo:‎

  • adesso bisognerà vedere quali saranno le conseguenze sul PIL italiano (eh certo, adesso crolla tutto, d'altronde quando nel 2006 abbiamo vinto i mondiali l'italia era invece il paese migliore del mondo, no?)‎

  • danno stimato per 16 MILIARDI DI EURO (eh certo, l'equivalente di una legge di bilancio, adesso cominceranno quindi a chiudere ospedali, scuole, negozi, ristoranti e hotel perchè non ci siamo qualificati ai mondiali, giusto?)‎.

  • lo specchio della situazione disastrosa dell'italia (perchè siamo stati eliminati. Se invece, per un caso fortuito vincevamo, era lo specchio del paese dei balocchi)‎

  • tutti a piangere perchè non andremo ai mondiali di calcio ma: nel 2010 siamo usciti ai primi gironi eliminatori e nel 2014 lo stesso, e non c'e' stato un crollo del PIL in quel caso?‎

Se pensiamo di risolvere i problemi di un paese come l'italia con una qualificazione ai mondiali di calcio stiamo ragioniando solo con la testa di coloro che di questa "industria" sono i burattinai. Buone riflessioni a tutti!‎

don_chisciotte
don_chisciotte

Scusate, ve lo giuro, e' l'ultimo post che scrivo su questo argomento dell'eliminazione dell'Italia dal mondiale di calcio 2018, a meno che qualcuno non commenti qualcosa meritevole di una risposta (ma tanto mi sembra di capire che non interessa a nessuno di Contiamoci questo argomento, e da un lato mi fa anche molto piacere).‎ ‎

Questo che copio di seguito e' tratto da un articolo della Gazzetta dello Sport di oggi dal titolo "La tristezza dei bimbi. Papa', abbiamo perso il Mondiale".‎

‎ ....quanti padri, venerdì sera sul tardi, si sono sentiti rivolgere questa frase dai figli tra i 6 e i 14 anni, bambini piccoli, ma già abbastanza grandi per capire, e ragazzi grandicelli, ma ancora abbastanza piccoli per comprare le figurine. Milioni di papà, tra gli anelli di San Siro e i divani davanti al televisore. Adulti colpiti al cuore e incapaci di replicare perché loro per primi una situazione del genere non l'hanno mai vissuta e non sanno come affrontarla. La prima risposta ai più piccoli e' stato un gesto, il bimbo preso per mano. Gli adulti che si sforzano di essere politicamente corretti hanno evocato la legge dello sport: si vince, si perde, la vita va avanti....

Il mio commento a questo testo:"commovente davvero. Si capisce chiaramente la grande tragedia che ci è capitata e dovremmo stare più uniti in questo momento per superare questa difficoltà. Si capisce anche che tipo di giornalismo sguazza sulle principali testate italiane (sportivo e non)‎ dedito non certo all'informazione bensì alla stesura di copioni esclusivamente da teatro. Io sto cercando un quotidiano che titoli "Finalmente è giunta l'ora di dimenticarsi del calcio".

irene70 - disiscritto
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Penso che il calcio di per sé non sia da dimenticare, ma da riportare indietro (però ormai sarà difficilissimo) a quando era solo uno sport sano e non appunto un'impresa economica (mio padre ha vissuto tutta ma proprio tutta la vita nel calcio ed è riuscito a vivere quel momento in cui era uno sport vero, per questo ne parlo, poi anche lui ha sofferto per l'involuzione di questo sport, da calcio a solo calciomercato in tutti i sensi, ma ha sperato fino in fondo nelle nuovissime generazioni, se educate bene); in ogni caso (al di là delle tragedie che ne faranno, e di quello che ha determinato la sconfitta in questo caso) la legge del 'si vince e si perde' è un buon insegnamento per i bambini.

don_chisciotte
don_chisciotte

Capisco bene quello che dici di tuo padre e posso immaginare quanto ne abbia sofferto. Si, la legge del "si vince, si perde" va bene per i bambini. Ma quella frase "Adulti colpiti al cuore e incapaci di replicare perché loro per primi una situazione del genere non l'hanno mai vissuta e non sanno come affrontarla" e' una boiata pazzesca e ti viene da arrotolare il giornale ed aspettare l'autore dell'articolo fuori dalla redazione per darglielo sulla testa, per non dire peggio (no, dai sto scherzando che poi Granitas mi riprende che non bisogna ineggiare alla violenza, sorry sorry non lo faccio - quasi - più!). Fossero questi i problemi veri da affrontare saremmo a cavallo. I giornalisti esagerano troppo spesso e questo vizio e' sempre più diffuso. La verità è che fra qualche giorno ci saremo dimenticati tutti di questo "fattaccio", e semplicemente NON E' "una grave situazione che non si sa come affrontare con i figli". Ciao.

don_chisciotte
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So bene che, se non si guardano le partite dei mondiali o europei di calcio, non si dovrebbe nemmeno commentare ma...i giornali li leggo anch'io e sinceramente vedere dei titoli che dicono che "i giocatori dell'Italia chiedono scusa agli italiani" perche' hanno sbagliato ai calci di rigore mi sembra proprio ridicolo. Gli italiani si aspettano scuse da un giocatore che, pur professionista, a causa di un errore (dettato anche dell'emozione) ha calciato un pallone fuori dalla porta o perche' il portiere ha parato il tiro? Io sinceramente, come italiano, mi aspetto scuse da politici e governanti corrotti che continuano senza vergogna ad approfittarsi di noi cittadini facendo i loro sporchi affari e portando alla rovina il nostro paese. Cosa c'entra questa Buona Pratica e questo mio commento con l'ecologia? E' ecologia della mente, cari italiani, non aspettiamoci scuse dai calciatori ma da qualcunaltro (che poi se passasse anche qualche anno in galera non sarebbe male...). Liberiamo la nostra mente dai falsi miti dello sport, creati anche appositamente per distrarci dalle vicende di malaffare del nostro paese, e osserviamo con più senso critico cio' che accade di ingiusto attorno noi, che non e' un calcio di rigore sbagliato (magari fosse solo questo!).

don_chisciotte
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Ovviamente la Buona Pratica vale anche per i campionati europei di calcio che si stanno svolgendo in questo giorni. E' il calcio ai massimi livelli che va boicottato perché è uno sport che non ha più nulla di sportivo. Viva la partita del campo parrocchiale! Fatevi una passeggiata per le strade della vostra città quando tutti sono in casa a guardare la partita e pensate:"Oggi ho conquistato un pò di libertà mentale"

don_chisciotte
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Riemergono le problematiche etiche legate all'organizzazione dei Mondiali di Calcio. I prossimi del 2018 si terranno in Qatar. Solo il 10% della popolazione del Qatar e' quella autoctona. Il resto sono immigrati che vengono per cercare lavoro (principalmente operai impiegati nel settore dell'edilizia). Ora che in Qatar devono costruire gli stadi e tutte le infrastrutture per i mondiali di calcio, si cominciano a delineare le problematiche di sfruttamento di queste persone che lavorano in condizioni pessime e vivono nella più' totale miseria. Boicottiamo i mondiali di calcio! Non e' intrattenimento quello che offrono ma solo sfruttamento delle popolazioni più povere.

don_chisciotte
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Ho riletto questo mio post di qualche tempo fa ed ho notato un errore. Infatti i mondiali di Calcio in Qatar si terranno nel 2022 e non nel 2018. Nel 2018 si svolgeranno in Russia.

don_chisciotte
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Considerato cio' che e' emerso in questi giorni relativamente agli scandali e corruzioni all'interno della Fifa credo sia il caso di rivalutare questa Buona Pratica e di estenderla a tutti gli sport dove gli interessi economici sono troppo prevalenti rispetto al sano spirito sportivo.

don_chisciotte
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Blatter (presidente della Fifa) e Platini, squalificati per otto anni. Corruzioni, partite truccate e abusi. I dettagli li potete trovare nei vari articoli dei quotidiani o in rete. Questo calcio genera solo sfruttamento e arricchisce i disonesti. E' un peccato perche' lo spirito sportivo di una volta ed i veri valori si sono persi completamente mentre contano solo i soldi. Valorizziamo allora gli sport "poveri" e quelli "di quartiere" dove la passione e' quello che conta prima di tutto. E soprattutto perche' non inquinano, ne' l'ambiente ne' la mente!

don_chisciotte
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Sfogliando i quotidiani in questo periodo "post eliminazione Italia dal mondiale" ho la conferma di quanto argomentazioni inutili e legate a gossip, pettegolezzi, voci di corridoio, servano solo a mantenere acceso l'interesse su un argomento sportivo per il nostro paese oramai definitivamente chiuso. L'argomento piu' comune tirato in ballo in questi casi sia dai giornali che dalla gente che ne discute e': "con tutti i soldi che guadagnano questi giocatori guarda che figuraccie ci fanno fare, e' ora di finirla con questi stipendi esorbitanti per i calciatori!". Mentre non ci rendiamo conto che siamo noi stessi che alimentiamo questo business finche' guardiamo le partite in TV, acquistiamo abbonamenti alle TV a pagamento per assistere agli incontri, andiamo allo stadio, compriamo riviste specializzate, gadgets ed i prodotti degli sponsor etc. Se solo la meta' delle persone che segue il calcio la smettesse e si dedicasse ad altro certamente scenderebbero anche gli stipendi del settore. Insomma, lamentarsi degli stipendi troppo alti di un calciatore, e come lamentarsi se un cantante e' diventato troppo ricco dopo che abbiamo comperato il suo disco e siamo andati ad assistere ad un suo concerto.

don_chisciotte
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Visto che c'e' stata una buona partecipazione a questa Buona Pratica, e che l'Italia e' uscita dai mondiali eliminata dall'Uruguay (ma anche dal Costa Rica) ne approffitto, per chi non lo conoscesse, per riportare un profilo del presidente dell'Uruguay che ho trovato sul sito comedonchischiotte.org (che non ha nulla a che fare con me, anche se ho lo stesso pseudonimo, e' solo un caso). Cosi magari impareremo ad amare di piu' questo paese che avra' fatto soffrire tanti italiani a causa dell'eliminazione dell'Italia dai mondiali di calcio. Si possono anche non condividere alcune scelte, ma il punto "1" mette d'accordo tutti su come dovrebbero essere i veri capi di stato.

10 RAGIONI PER AMARE IL PRESIDENTE DELL'URUGUAY JOSE' MUJICA Il presidente dell'Uruguay José Mujica, un 78enne ex guerrigliero marxista, che ha passato 14 anni in prigione, di cui la maggior parte in isolamento, ha recentemente visitato gli USA per incontrare Barack Obama e discutere di vari argomenti. Ha detto ad Obama che gli americani dovrebbero fumare meno e imparare più lingue. Ha tenuto una conferenza alla camera del commercio USA, in un'aula piena di uomini d'affari, riguardo ai benefici della redistribuzione della ricchezza e l'aumento dei salari dei lavoratori. Ha detto agli studenti dell'American University che non ci sono “solo guerre”. Qualunque fosse  l'audience, parlava in modo estemporaneo e con tale brutale onestà che amarlo non era difficile. Qui ci sono dieci ragioni per le quali anche voi dovreste amare il presidente Mujica.

1- Vive in modo semplice e rinuncia ai benefici della presidenza. Mujica ha rifiutato di vivere al Palazzo Presidenziale o di avere un'automobile di rappresentanza. Vive in un monolocale nella fattoria di sua moglie e guida una Volkswagen del 1987. “Devono essere passati anni da quando sarei stato felice di aver anche solo un materasso” disse Mujica, riferendosi al tempo passato in prigione. Dona oltre il 90% del suo salario da 12000 dollari al mese, cosi guadagna come un cittadino comune uruguayano. Quando viene chiamato “il presidente più povero del mondo” Mujica dice di non essere povero. “Una persona povera non è chi ha poco, ma chi ha bisogno infinitamente di più, e più e più. Io non vivo in povertà, io vivo in semplicità. Ho bisogno di molto poco per vivere”.

2- Ha sostenuto la lotta nata dal basso per la legalizzazione della marijuana. “La lotta al consumo di marijuana non ha portato risultati in nessuna parte del mondo. É ora di provare qualcosa di diverso” ha detto Mujica. Cosi quest'anno, l'Uruguay è diventato il primo paese al mondo a regolamentare la produzione legale, la vendita, e il consumo di marijuana. La legge permette agli individui di coltivarne ogni anno una certa quantità e il governo controlla il prezzo della marijuana venduta nelle farmacie. La legge prevede che i consumatori i venditori e i distributori abbiano la licenza del governo. L'esperienza dell'Uruguay mira a togliere il mercato da trafficanti di droga senza scrupoli e a trattare la dipendenza da droga come una caratteristica e problematica di sanità pubblica. Il loro esperimento avrà ripercussioni mondiali.

3- Nell'Agosto 2013, Mujica ha firmato la legge che ha fatto dell'Uruguay il secondo stato in America Latina (il primo era stato l'Argentina) a legalizzare il matrimonio gay. Ha detto che la legalizzazione del matrimonio gay è la semplice constatazione della realtà. “Non legalizzarlo sarebbe un'ingiustificata tortura per molte persone” ha affermato. Negli ultimi anni, l'Uruguay si è inoltre mosso per permettere l'adozione da parte di coppie gay e a persone dichiaratamente gay di servire nell'esercito.

4- Non ha paura di confrontarsi con gli abusi delle corporations, come evidenziato dall'epica lotta che il suo governo sta portando avanti contro il gigante americano del tabacco “Philip Morris”. Ex fumatore, Mujica dice che il tabacco è un assassino che ha bisogno di essere messo sotto controllo.

5- Ha sostenuto la legalizzazione dell'aborto in Uruguay (il suo predecessore invece aveva posto il veto). La legge è molto limitata rispetto alle leggi statunitensi o europee. Permette l'aborto entro le prime 12 settimane di gravidanza e richiede alle donne incontri con dottori e operatori sociali per essere informate dei rischi e dei possibili effetti di un aborto. Ma questa è la legge più liberale sull'aborto in un'America Latina socialmente conservatrice e cattolica ed è chiaramente un passo nella giusta direzione per i diritti riproduttivi delle donne.

6- E' un ambientalista che prova a ridurre gli sprechi non necessari. Al summit Rio+20 ha criticato il modello di sviluppo portato avanti dalle maggiori società. “Oggi possiamo riciclare quasi tutto. Se vivessimo entro i nostri bisogni - usando prudenza- i 7 miliardi di persone del mondo potrebbero avere ogni cosa di cui abbiano bisogno. Le politiche globali dovrebbero muoversi in questa direzione” ha detto. Ha inoltre recentemente rifiutato un progetto energetico congiunto col Brasile che avrebbe fornito al suo paese energia economica derivante dal carbone proprio a causa del suo senso di responsabilità verso l'ambiente.

7- Si è concentrato per ridistribuire la ricchezza nazionale, affermando che la sua amministrazione ha ridotto la povertà dal 37% all'11%. “I grandi business vogliono solo aumentare i loro profitti; è responsabilità del governo che distribuiscano abbastanza di questi profitti così che i lavoratori abbiano i soldi per comprare i beni che producono”, ha detto agli uomini d'affari della Camera di Commercio USA, “non è un mistero - minore povertà [provoca] maggiore commercio. Il più importante investimento che possiamo fare è nelle risorse umane”. Le politiche redistributive del suo governo includono un prezzo fisso per i beni di prima necessità come il latte e garantiscono computer gratis ed educazione per ogni bambino.

8- Si è offerto di prendere i detenuti discolpati dalla detenzione a Guantanamo. Mujica ha definito “una disgrazia” il centro di detenzione di Guantanamo Bay  e ha insistito che l'Uruguay si prenda la responsabilità di aiutare la chiusura di questo centro. La richiesta è impopolare in Uruguay, ma Mujica, che è stato prigioniero politico per 14 anni, ha detto che “fa questo per l'umanità”.

9- E' contro la guerra e il militarismo. “Il mondo spende 2 miliardi al minuto in spese militari” ha esclamato inorridito davanti agli studenti all'American University. “Pensavo che esistessero guerre giuste e nobili, ma non lo penso più” ha detto l'ex guerrigliero. “Ora penso che l'unica soluzione siano le trattative. La peggior trattativa è meglio della migliore guerra, e il solo modo di assicurare la pace è coltivare la tolleranza”.

10- Ha un adorabile cane con tre zampe, Manuela! Manuela ha perso una zampa quando Mujica per sbaglio le è andato sopra con un trattore. Da allora, Mujica e Manuela sono stati quasi inseparabili.

L'influenza di Mujica va molto oltre quella del leader di un piccolo paese di sole 3 milioni di persone. In un mondo affamato di alternative, le innovazioni che lui e i suoi colleghi stanno mettendo in campo hanno posto l'Uruguay sulla mappa come uno degli esperimenti mondiali di governance più progressisti e creativi.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Grazie Don, conoscevo solo alcune delle "battaglie" di Mujica: ora ho qualche motivo in più per ritenerlo un esempio incrdibile per tutti!

fturco - disiscritto
fturco - disiscritto

L'unico punto che non condivido affatto è quello di considerare il latte un bene di prima necessità. A meno che non intenda il latte di soia o di riso...

fturco - disiscritto
fturco - disiscritto

Per chi conosce l'inglese consiglio di vedere il seguente video: youtube.com. Si tratta di una ragazza brasiliana che spiega (e fa vedere) le ragioni per cui non è stata una buona idea organizzare i mondiali di calcio in Brasile.

gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Molto interessante grazie, ne aggiungo un altro della stessa autrice, girato un po' di tempo dopo youtube.com

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Anche stavolta sono d'accordo con te, Don; onestamente per me non è un grande sacrificio non guardarle, ma il fatto è che qui mi sento sconfitta in partenza: quello che andiamo cercando si chiama giustizia, equità, comportamento etico, ma dove sono, arriveranno mai, prima o poi nella testa dell'umanità? (Potremmo parlare anche dei vari Resort sparsi nelle località turistiche di paesi, poverissimi solo un metro al di fuori di quelle mura. Alberghi costruiti dagli schiavi del nostro tempo; luoghi dove gli abitanti non hanno acqua a sufficienza "ma dove migliaia di litri vengono utilizzati per curare il tappeto erboso dove noi andiamo a giocare a golf" cit. dal libro-inchiesta Benvenuti in paradiso- dietro le quinte del turismo di massa, di Jennie Dielemans, 2010). Insomma veramente mi si contorce lo stomaco: non voglio fare la solita pessimista, ma di fronte a questi temi "planetari" mi sento impotente; io non vado in quei luoghi, però sono solo una formica... Ma condivido quello che dice questa tua bp.

don_chisciotte
don_chisciotte

Ti ringrazio per condividere. Non mi parlare di resort, hotels etc in zone povere che ho girato mezzo mondo per il mio lavoro (turismo appunto...) e non sai quante sofferenze ogni volta a vivere queste cose direttamente. Una volta che ci sei dentro potresti anche far finta di niente e dire "il mondo va cosi, cosa ci posso fare io?" pero' in questo modo il pensiero non te lo levi dalla testa...almeno io sono fatto cosi! Ciao.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Acc...scusa non volevo toccare un tasto dolente: in effetti se il lavoro ci obbliga ad avere a che fare con verità pesanti e ci è impossibile né tantomeno vogliamo "farci andare giù" certe cose, è ancora più difficile...

don_chisciotte
don_chisciotte

Tranquilla, e' che che quando certe cose le vedi con i tuoi occhi non e' come leggere un giornale o vedere la TV...il Brasile poi l'ho girato in lungo e in largo, ci sono delle contrapposizioni assurde. Ricchi da far paura (pochi) e poverta' ovunque. Ed anche chi lavora e' povero perche' gli stipendi sono bassissimi. Ignoriamo questi mondiali! Ciao

giovannigregori
giovannigregori

Donchisciotte! Non so quanto potrà essere d'aiuto, ma sono pienamente d'accordo con te sia sul fatto di non guardare i mondiali (cosa a cui avevo pensato anche io), sia su ciò che hai detto riguardo al fatto che ignorare non ti toglie i problemi dalla testa. Credo che un gesto così non cambierà il mondo, ma se iniziamo a parlare delle motivazioni che ci spingono a fare queste scelte con chi ci sta attorno forse iniziamo ad accendere qualche piccola lampadina che illumini la via del cambiamento!!!! Forse sono troppo ottimista... Spero di no!

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Hai ragione Giovanni , bisognerebbe proprio illuminare piccole lampadine per un cambiamento più grande ( e la tua frase ha dato un po' di luce anche al mio pessimismo...) e secondo me le lampadine sono soprattutto i giovanissimi che possono ancora indirizzare le loro scelte e non sono ancora troppo impastati degli errori/orrori della società adulta; la mia speranza è dunque che community come Contiamoci (o anche altre simili ) che danno un'indicazione di quella che potrebbe essere una buona strada da seguire, "catturino" anche tanti di questi giovanissimi. Allora dai, voglio sperare anch'io :-) !!

itrael
itrael

Non farò fatica a non seguire i mondiali: da 15 anni non possiedo televisione; da 56 non seguo il calcio

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