merchemas, 18/01/2014 — La mole dei nostri rifiuti elettronici ci obbliga a ridurre drasticamente l'usa e getta e di allungare la vita dei materiali preziosi che hanno una breve vita. Ci sono alcune strade: la raccolta di cell morti progetto Donaphone, la raccolta di cell ancora vivi (molti progetti di cooperazione internazionale lo fanno) anche se vecchi, la raccolta e rigenerazione, risistemazione, rivitalizzazione, rinstallazione computer usati con e senza linux. Ci sono tanti che fanno questo, e che fanno corsi per essere autonomi a Milano ci sono Openlabs e Rimaflow (la fabbrica occupata, ). Infine, le televisioni vecchie e funzionanti (qualcuno ha fatto grandi affari con la storia dei decoder e del cambio di tv), meglio usare il decoder, che comprare una TV nuova, o utilizzare le pagine fb: "te lo regalo se te lo vieni a prendere" o di baratto per regalare quelle che non usiamo più.
Un aggiornamento della raccolta firme dice così: "Siamo arrivati a più di 65.000 firme, il che dimostra un interesse davvero forte per la questione dei rifiuti elettronici, della riparabilità e dell'obsolescenza dei prodotti." Poi dice che domani, Sabato 20/10, è il RepairDay, la seconda giornata mondiale della riparazione (per più informazioni su come partecipare: #RepairDay https://openrepair.org/repairday/)
Nelle Marche è stato aperto da qualche mese il primo outlet italiano di elettrodomestici usati: lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie ecc., riparati e pronti a essere riutilizzati corriere.it
Io penso che ci sia una grande differenza tra il parlare del problema dei rifiuti elettronici e vedere in prima persona migliaia di questi rifiuti accatastati per essere smaltiti (chissa' dove).
Questa differenza vale per qualsiasi tipo di problema ovviamente (la teoria e' una cosa, la pratica e' un'altra). Oggi sono stato all'ecocentro per gettare un vecchio scanner. Lo avevo comprato usato tanti anni fa ed oggi non posso piu' utilizzarlo, nonostante sia ancora perfettamente funzionante, perche non dotato di porta USB (ha ancora gli attacchi vecchi e non posso piu' utilizzarlo) e quindi sono stato costretto a gettarlo.
Quando sono costretto a gettare materiale ancora funzionante io mi sento truffato dal nostro sistema economico per come e' strutturato (la trappola dell'usa e getta).
Quando ho messo lo scanner nel contenitore dei rifiuti elettronici ho provato come sempre un senso di disgusto nel vedere un numero indecifrato di dispositivi di questo tipo accatastati. Oggetti di fabbricazione recente e prodotti con la precisa l'intenzione di diventare presto rifiuti per generare nuovi acquisti (e sempre piu' inquinamento). Ho immaginato quel grande contenitore moltiplicato per tutti gli ecocentri d'Italia e del mondo e ho avuto la nausea al pensiero di quanto possa essere grave questo problema a livello globale. Ho deciso quindi che NON mi comprero' un nuovo scanner e che d'ora in avanti, per qualsiasi dispositivo elettronico di mia proprieta' che subira' un guasto, prima di tutto faro' il possibile per ripararlo e se non sara' possibile non me lo ricomprero', imparando a farne a meno.
E' l'unica maniera per ridurre VERAMENTE i rifiuti elettronici: non comprarli piu'. Smettere di acquistare oggetti che promettono comodita' apparenti, smettere di regalarli, smettere di utilizzarli per iniziare a disintossicarsi da tutto cio'. Forse non sara' possibile rinunciare a tutto ma credo che anche in questo settore siamo "sovralimentati", contornati da oggetti inutili e che ci provocano solo ansia quando smettono di funzionare (come previsto a tavolino dalle case produttrici). Se questi dispositivi fossero costruiti per durare il piu' possibile sarebbe tutto piu' semplice, ma siccome e' esattamente il contrario, dobbiamo opporci con tutte le nostre forze a questo scempio. E l'unica forma di contrasto e' dire "NO, non mi interessa questo oggetto dalla breve durata, ne posso fare tranquillamente a meno...e volentieri".
Per una maggiore visibilità posto anche su questa buona pratica questo video relativamente all'obsolescenza programmata di cui i rifiuti elettronici sono l'esempio più lampante youtube.com
Mi permetto di aggiungere un altro link nonsprecare.it, che parla proprio di questo problema dei rifiuti elettronici (che anche nel video da te segnalato viene trattato a partire dal minuto 38 circa): è una realtà agghiacciante che personalmente non conoscevo (in questa forma terribile) prima di aver visto quel video sull'obsolescenza.
In tutta la mia vita non mi sono MAI comperato un cellulare. Quello che ho è dell'azienda per cui lavoro. Ne ho anche uno personale ma semplicemente perchè tanti anni fa lo avevo trovato....se esistesse davvero questo phoneblocks forse sarebbe l'unico cellulare per il quale spenderei i miei soldi.
Per i cellulari usati vi segnalo anche la raccolta del MAGIS magisitalia.org con vari punti raccolta (gli ho lasciato 3 vecchi cell) e il progetto fairphone.com per la produzione di smartphone più "giusti". Cellulari equo solidali che possano essere smontati e riparati facilmente :)
mi piacerebbe ma sto un po' lontanuccia...spero che si riesca ad organizzare anche in Umbria e mi hai fatto venire un'ottima idea: ora lo propongo alla Presidente del Linux User Group della mia città, che è una mia carissima amica!
vedete anche therestartproject.org - ci sono già alcuni gruppi che organizzano Restart Parties anche in Italia, vedete la mappa: repair.crowdmap.com; a Firenze ci stiamo attivando..
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Un aggiornamento della raccolta firme dice così: "Siamo arrivati a più di 65.000 firme, il che dimostra un interesse davvero forte per la questione dei rifiuti elettronici, della riparabilità e dell'obsolescenza dei prodotti." Poi dice che domani, Sabato 20/10, è il RepairDay, la seconda giornata mondiale della riparazione (per più informazioni su come partecipare: #RepairDay https://openrepair.org/repairday/)