Riconoscere i sintomi dello shopping compulsivo


Shopping compulsivo

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don_chisciotte don_chisciotte, 06/05/2014 — Impariamo a riconoscere i sintomi dello shopping compulsivo (perche' bene o male tutti nella nostra vita ne siamo stati affetti, anche se magari in maniera leggera, per un breve periodo ed inconsciamente). Quando si manifestano questi sintomi in amici, parenti e conoscenti (ma anche in noi) cerchiamo di correrre in aiuto. Perche' di vera e propria malattia si tratta (dai risvolti psicologici e dalle conseguenze negative piu' svariate: crisi, depressione, bancarotta etc...). Lo shopping compulsivo e' una vera e propria dipendenza e per questo bisogna disintossicarsi. Oltretutto e' anche dannoso per l'ambiente, aumentando la vendita di oggetti inutili a chi li acquista. In rete si trovano diversi articoli che definiscono le caratteristiche della patologia. Vi segnalo questo tra i tanti che potrete trovare lrpsicologia.it

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don_chisciotte
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Attenzione ai saldi perche' e' questo il momento di massima espressione di questa patologia. Articolo pubblicato il 02/01/2015 su adnkronos.com

Domani scatta la caccia ai saldi. "Cinque milioni di italiani avvertiranno quell'irrefrenabile desiderio di acquistare qualsiasi oggetto o indumento a prezzo ribassato posto in bella mostra nelle vetrine. Il momento di massima espressione di una patologia, lo shopping compulsivo ossessivo che colpisce l'8% dei connazionali". Lo afferma la psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano. "Per poter guarire - continua - è importante riconoscere di avere un problema, dettato da una ricerca costante di gratificazione emotiva con cui colmare dei vuoti".

Secondo Cucchi, all'origine del problema "c'è un costante bisogno di gratificazione emotiva, riversata nell’acquisto spasmodico. Le persone che soffrono di tale disagio un pò come gli alcolisti, un po' come i giocatori d'azzardo, non possono fare a meno di comprare. Seppur reputino il comportamento del tutto disfunzionale, alla fine non riescono a sottrarsi".

"Il meccanismo - sottolinea lo psichiatra - che lega tutti noi allo shopping compulsivo, ovvero quello patologico, è la gratificazione emotiva di cui abbiamo bisogno costantemente. La cosa in sé è fisiologica fino a che manteniamo la facoltà di scegliere. Quando le nostre giornate vengono scandite dall'acquisto come unica forma di gratificazione a quel punto è evidente il problema".

Ecco infine i 4 consigli dello psichiatra per non farsi sconfiggere dallo shopping compulsivo e vivere con serenità i saldi:

1) Goditi i piccoli momenti; imparare a gratificarsi sempre nelle giornate, concedendosi piccole coccole in varie forme, ci aiuterà a ritrovare un equilibrio con una parte di noi che esiste e va rispettata e, soprattutto, ascoltata; 2) Facciamoci una domanda e diamoci una risposta; porsi sempre la domanda 'Le cose che faccio e che mi pesano potrei farle diversamente?' oppure 'E' proprio quello che voglio o è qualcosa che sto subendo?'. Abbiamo sempre un'alternativa e spesso ci costringiamo a fare cose che alla fine non ci rendono felici.

E ancora: 3) Il primo passo è piacersi; dobbiamo imparare a piacerci, non siamo perfetti e spesso le nostre aspettative devono essere viste come opportunità e non come esami da centrare, come stimoli alla crescita, non sentiamoci sbagliati perché non otteniamo ciò che gli status sociali ci impongono. Apprezziamoci anche con i nostri difetti.

4) Affronta le tue paure; non evitiamo le nostre paure ma guardiamole dritte negli occhi: questo ci farà sentire molto più forti. Non cadiamo nella tentazione di mentire a noi stessi nascondendoci le nostre fragilità, sarebbe solo l'ennesimo autogol.

don_chisciotte
don_chisciotte

Sotto Natale pensiamo anche a chi soffre di questa patologia e che vede incrementare le sue cattive abitudini a causa dei numerosi input che riceve per dedicarsi agli acquisti. Rileggendo questa Buona Pratica mi sono ricordato di una mia amica benestante che, in preda ad un momento di forte depressione, acquistava in maniera compulsiva capi di abbigliamento costosissimi. Addirittura lei entrava in un negozio e, anche se non c'era nulla che le piaceva, solo per non sentirsi in torto con il proprietario, se ne usciva con un capo del valore di almeno 100 euro. Un giorno, quando gia' era guarita, mi ha portato nella sua "stanza degli orrori" e non avete idea di cosa ho visto. Capi di abbigliamento di tutti i tipi e di marche costosissime, decine e decine di scarpe, borse dal valore commerciale di oltre 1.000 euro l'una etc etc Lei diceva che si sentiva bene quando comprava, le placava l'ansia, che pero' poi poco dopo ricominciava e doveva ritornare a comprare. Per fortuna lei, essendo benestante, non si e' rovinata economicamente. Ma in molti casi questa malattia puo' portare veramente alla bancarotta.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Questa dipendenza è veramente figlia della nostra società (come anche quella del gioco più o meno d'azzardo); purtroppo ho paura che debolezze, ansie e problemi di autostima non sparirebbero anche se ci fossero meno tentazioni con cui placarli, certo è che quello che viene presentato in modo pressante come lo stile di vita più desiderabile (quindi avere tutto, il meglio, e anche subito) confonde e fa sempre più danni, questo è innegabile (nel periodo di "preparazione natalizia" poi, tutto si amplifica). ... io invece (ma parlando con altri so di non essere l'unica, almeno!) ho paura di avvicinarmi a una forma di "Non-shopping" compulsivo (per me), cioè tutto l' "apparato-negozi" mi è diventato faticosissimo, e non so se anche questo vada tanto bene: come sempre l'equilibrio sarebbe la cosa migliore ma anche la più difficile.

don_chisciotte
don_chisciotte

Cara Irene, quello che ti succede relativamente al "Non- Shopping" compulsivo non penso che debba preoccuparti. Anch'io, che ho la stessa avversione per lo shopping, mi sento tranquillo. Penso che sia una naturale conseguenza di chi ha preso coscienza. Perche' ci siamo accorti di aver attraversato una fase dove lo shopping era, se non compulsivo, "socialmente utile per te e per gli altri". E anche chi, come me, ne ha voluto stare sempre fuori, in certi momenti e' stato costretto ad uniformarsi. Da un po' di tempo ho deciso che e' il momento di tornare ad essere me stesso, costi quel che costi. Perche' il "comprare tanto per comprare" non fa per me, ne tantomeno per gli altri che desidero stiano vicini a me. Certamente questo sentimento di rifiuto che proviamo adesso e', come dici tu, molto forte ma credo che col tempo si plachera' e non sara' piu' nemmeno avvertibile. Perche' l'odio c'e' fintanto che riconosci il nemico. Ma quando hai imparato ad evitarlo, annientandolo con l'esclusione dal tuo stile di vita, lui non esistera' piu', nemmeno nella tua mente.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Sì, forse hai ragione, Don: è questione di tempo. Grazie e intanto buona "non-shopping- vita"!

frabarenghi
frabarenghi

credo che i gruppi di auto aiuto siano una bella soluzione o comunque un buon inizio, soprattutto se uno versa già in condizioni economiche precarie; ma ci dev'essere la volontà, o quanto meno la curiosità

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