Ufap-spidap: un acronimo per la felicità (o quasi)


autoproduzione bagno e igiene cucina e dispensa spiritualità zona etica che faccio oggi riciclo creativo

luigi_656 luigi_656, 26/11/2014 — UFAP-SPIDAP

La ricetta per la felicità in una sola parola? No, soltanto 10 verbi da coniugare ogni giorno: Uscire, Fare, Ascoltare, Parlare, Sorridere, Progettare, Imparare, Decidere, Amare, Pedalare.....

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don_chisciotte
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Cercare la felicita' restando indifferente agli altri e' il piu' tragico degli errori.

(Matthieu Ricard, autore del libro - Il gusto di essere altruisti - il potere della generosita' per cambiare noi stessi ed il mondo)

don_chisciotte
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Questo acronimo sulla felicita' mi ha fatto tornare a riflettere su un concetto che mi gira in testa da un po' di tempo...perche' sono sempre di piu' le pubblicazioni che riguardano questo argomento. In libreria ci sono sempre stati molti libri che nel titolo riportano questa parola perche' ne parlano, consigliano come raggiungerla, come non perderla, come riconoscerla, etc. Ed oggi, di queste pubblicazioni, ne escono sempre di piu'. La mia conclusione e' che se questi libri vengono pubblicati e' perche' la felicita' e' un argomento che fa vendere, e se e' cosi allora significa che le persone non sono felici. E allora forse dobbiamo veramente fare qualcosa, perche' questa infelicita' non e' legata esclusivamente alla mancanza di denaro ma c'e' ben altro che dobbiamo capire dentro di noi. In un libro sul Tao ho letto:"Rammentate a voi stessi ogni giorno che la via alla felicita' non esiste; piuttosto la felicita' e' la via". Quindi la felicita' non dovrebbe essere uno stato da raggiungere. Infatti i desideri (che mirano a garantirci la felicita') spesso possono produrre ansia, stress e competitivita'. Dovremmo invece portare la felicita' dentro di noi in ogni occasione della nostra vita, invece di aspettarci che siano gli eventi esterni a procurare gioia. Sta a noi comprendere quindi se ha ragione il Tao (e cioe' quanto indicato in questa Buona Pratica) o chi ci sprona alla conquista della felicita'.

luigi_656
luigi_656

Il mio Ufap-spidap è naturalmente scherzoso, schematico e approssimativo. Quasi un gioco: dieci iniziali, dieci verbi, dieci dita. Anche la formula "La felicità" ha dieci caratteri. Ai miei figli e nipoti ho sempre detto che la felicità è nelle nostre mani, anzi, sulla punta delle nostre dita. Che sono dieci, come le iniziali de "la felicità". A ciascuno di noi spetta, responsabilmente, decidere cosa si deve fare, amare, decidere e così via. Si può anche scrivere Ufap-spidap su un foglio e poi appallottolarlo, stracciarlo in mille pezzi e buttarlo nel cassonetto bianco. L'importante è che poi si guardi cosa succede, dentro e intorno a noi.

don_chisciotte
don_chisciotte

Ciao Luigi, mi permetto di soffermarmi sul "Fare" per specificare che qualsiasi azione ad esso collegata ha la sua importanza, a partire da quella apparentemente piu' insignificante (salvo ovviamente azioni che producono del male al prossimo). Pertanto il leggere un libro o lo spazzare per terra hanno, a mio modesto parere, la stessa importanza. E forse, proprio perche' nel tuo acronimo e' inserito con quel senso generico, era proprio quello che volevi far capire anche tu.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Per un momento ho temuto che fosse una nuova tassa!! Invece no, per fortuna, grazie per questa bella formula! ... Proprio stamattina ho letto una poesia che volevo condividere con voi e la volevo mettere in una buona pratica dove si parlava di piccole cose di valore e di tornare all'essenziale, ma penso che stia bene anche qui; la poesia è di Bertolt Brecht:

La prima occhiata

La prima occhiata dalla finestra al mattino
il vecchio libro ritrovato
visi entusiasti
neve, il mutamento delle stagioni
il giornale
il cane
la dialettica
docce, nuotare
vecchia musica
scarpe comode
comprendere
nuova musica
scrivere, piantare
viaggiare, cantare
essere gentili.

luigi_656
luigi_656

Che bello! Non conoscevo questo pezzetto di Brecht. Il mio Ufap-spidap è nato un po' da solo, una decina di anni fa. Ero andato in pensione da pochi giorni e, pur attivissimo e strapieno di contatti e attività, sentivo la mancanza del ritmo quotidiano che invece il lavoro mi imponeva. Cominciai quindi a scrivere "Uscire" e piano piano tutti gli altri nove verbi. Li ritoccai più volte, cambiandone anche l'ordine. Finché venne fuori quello strano acronimo, un po' fiscale e un po' musicale.

frabarenghi
frabarenghi

Ah... ecco perché mi ricordava "inpdap"! E' il parto di un pensionamento :-) Bravo Luigi!

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