Ripetizioni

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don_chisciotte don_chisciotte, 08/12/2014 — Per chi di voi e' solito offrire lezioni private di qualsiasi genere (ripetizioni di materie scolastiche, lezioni musicali e artistiche in generale, etc) provate, invece di chiedere una tariffa fissa a lezione, ad elargire la vostra conoscenza gratuitamente, lasciando la possibilita' a chi ne trae beneficio di fare un'offerta libera.

Non ne sono certo ma, forse incrementerete il numero dei vostri allievi, e forse anche delle vostre entrate.

Per esempio a volte l'allievo puo' decidere di saltare la lezione perche' non dispone dei soldi per pagare la tariffa fissa richiesta mentre cosi invece verrebbe comunque lasciando quello che puo' e voi avrete pur sempre lavorato, guadagnando meno, ma sempre meglio che rimanere con un'ora buca.

Sicuramente puo' essere un'ottima strategia per chi e' alle prime armi e vuole farsi pubblicita' per cercare nuovi allievi.

Ovviamente non puo' andar bene sempre e non i tutti i contesti, pero' pensateci e se a qualcuno potra' essere utile questa Buona Pratica, lo faccia sapere inserendo qui un suo commento cosi potra' dare lo spunto a qualcun'altro.

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maju
maju

Buonasera a tutti , ho letto con molto interesse la discussione e, se posso, vorrei portare il mio contributo e confrontarmi con voi. Io insegno da tanti anni...e sinceramente non sono affatto d'accordo, con tutto il rispetto, a lasciare che altri diano un prezzo al mio lavoro. Già questo accade regolarmente nella scuola e gli stipendi che gli insegnanti percepiscono sono davvero ridicoli...lavorare "ad offerta libera" non è davvero pensabile per me. Io credo invece che faccia parte della professionalità di un docente conoscere il suo "valore di mercato" e pretendere il giusto pagamento. Con questo, ovviamente, dal canto suo si deve impegnare a fornire qualità nel suo operato...anche perchè ormai l'offerta è tanta e varia che se non lavori bene...i tuoi allievi si rivolgono altrove e giustamente! Diverso è se l'allievo non può pagare. Io ho dato lezioni senza percepire compenso, perchè il ragazzo in questione doveva preparare un provino teatrale per entrare in una prestigiosa scuola...e non aveva il becco di un quattrino. Ovviamente non mi è neppure saltato in mente di non prepararlo perchè non poteva pagarmi..gli ho detto però che mi aspettavo di avere un posto in teatro al suo primo spettacolo. Questo per me equivale ad uno scambio energetico...e quindi è ben più che corretto, dal mio punto di vista. Forse una buona pratica potrebbe essere quella del baratto: io dò un prezzo al mio lavoro e tu mi paghi come meglio ti riesce, con denaro, fornendomi dei servizi che a me occorrono (mi cambi le ruote dell'auto, mi appendi un chiodo o che so io...), dedicandomi il tuo tempo e le cose che sai fare. Questo scambio io lo trovo bellissimo, perchè dà a tutti la possibilità di usufruire di un servizio e di ripagare in qualche modo, in modo dignitoso per tutti e giusto per tutti... Questa è la mia opinione...che ne pensate?

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Ciao Maju e benvenuta/o! Sono d'accordo sul fatto che chi insegna dovrebbe conoscere il suo valore di mercato e riguardo al "baratto di conoscenze" penso sia una cosa veramente molto bella ed è un po' il principio che sta alla base delle Banche del tempo: se l'allievo non può pagare è un'ottima soluzione. E può essere presa in considerazione anche in altri casi fortunati (ma se volessimo usarla come regola, anche questa penso non sia di facile realizzazione nel senso che le due parti devono essere disposte entrambe a questo scambio e non sempre è possibile incontrarsi tra conoscenze da offrire e conoscenze e/o tempo con cui ricambiare).
Ovviamente (vi prego, perdonate in questo caso il mio pragmatismo brutale!), se do lezioni (bene)per riuscire a pagare l'affitto, ogni buona intenzione deve purtroppo e per forza cedere al normale pagamento... ma quando si parla di Buone Pratiche è chiaro che si guarda alle migliori realizzazioni che "si spera" si possano avverare, quindi ben venga ogni buona idea che sia l'accordo sul prezzo o lo scambio di competenze. Ciao, buona giornata! :)

don_chisciotte
don_chisciotte

Ciao Maju e grazie per la tua partecipazione. Concordo con la risposta di Irene70 e approfitto per ribadire che la Buona Pratica inserita (come tante altre Buone Pratiche) puo' essere applicabile solo a casi specifici, quindi teniamola comunque presente. Una Buona Pratica puo' non esserlo sempre e questo e' uno di questi casi. Ma se chi da' lezioni lo fa solo per passione, avendo gia' un'altra occupazione, e l'allievo non ha nulla da dare in cambio al maestro (il tipo di scambio bellissimo che hai indicato tu) allora l'offerta libera puo' essere un modo per dedicarsi alla propria passione (cioe' un'arte e l'insegnamento della stessa) traendone un po' di beneficio. In questo modo l'allievo sara' libero di riconoscere a suo piacimento la gratitudine nei confronti dell'insegnante (anche con un'offerta in denaro, se altro da scambiare non ha). Ciao e grazie!

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Ciao Ddon, parlo solo per quello che ho capito dalla mia esperienza: io ho dato ripetizioni per alcuni anni sia quando studiavo all'università sia quando insegnavo (precarissima sempre...) e appunto, per la mia esperienza, non penso che lavorare senza una tariffa definita serva a trovare nuovi allievi perché in realtà non dai l'idea di essere molto "credibile", inoltre se dici- dammi quanto vuoi- potresti anche mettere in imbarazzo (lo sarei anch'io comunque, ma io ero in imbarazzo anche a chiedere la tariffa quindi non faccio testo); forse è pensabile per la prima esperienza , ma comunque per me sarebbe sempre meglio avere una tariffa magari molto bassa e spiegare perché (cioè che hai poca esperienza); anzi ti dirò che sarebbe bene fissare non solo tariffa (specialmente se superi un certo numero di ore e hai una Partita Iva) ma anche quando farsi pagare, se di volta in volta o a fine mese e cercare di farsi rispettare perché (anche non facendolo apposta) sono più le volte che si dimenticano i soldi o proprio di venire a lezione che se non hai delle regole da far seguire è il Far West... specialmente se hai più allievi; poi per le tariffe non bisogna esagerare, quello è chiaro. Invece se decidi di dare lezioni di supporto a studenti stranieri, magari alle elementari, lì va benissimo farlo gratuitamente. Però, ripeto, è solo una mia opinione, e se ci sono esperienze diverse anche a me farebbe molto piacere sentirle.

don_chisciotte
don_chisciotte

Ciao, il discorso della credibilita' che hai riportato nel tuo commento potrebbe essere completamente rovesciato. Infatti, proprio perche' io insegnante lascio decidere all'allievo quanto vale la mia ora di insegnamento, e' come se garantissi la mia credibilita'. Questo perche', sapendo che l'allievo mi paghera' non solo in base alle sue disponibilita' economiche ma soprattutto in base all'impegno che io mettero' nel mio insegnamento, io cerchero' di dare il massimo in ogni momento di quell'ora di lezione e durante tutto il percorso formativo dell'allievo. Questo concetto "rovesciato" (mi rendo conto che e' cosi) mi e' venuto in mente perche' ho sentito di insegnanti, anche qualificati, che pero' danno lezioni molto approssimative e svogliate ma prendono sempre la loro tariffa fissa. Mio fratello, che insegna chitarra classica, mi ha raccontato di insegnanti con tanto di diploma di conservatorio, che lavorano in maniera scandalosa, che si preoccupano solo di portare a casa lo stipendio ma non della preparazione dei loro allievi. Piu' di una volta ha dovuto "mettere le mani" su allievi che dovevano affrontare prove importanti ma non erano all'altezza perche' mal preparati e con impostazioni non corrette dagli insegnanti (e cioe' non perche' gli allievi non si applicavano abbastanza). Pertanto, secondo il mio concetto rovesciato, se un insegnante e' convinto di essere veramente bravo, non dovrebbe avere problemi a richiedere la tariffa libera perche' sara' l'allievo a riconoscere la sua validita' riconoscendogli il dovuto (e forse anche di piu'), riconfermando cosi la sua credibilita'. Lo so che e' di difficile applicazione ma forse non e' del tutto sbagliato e potrebbe servire per emergere e distinguersi dalla massa degli insegnanti che sono "sotto lo standard". Poi magari si puo' perfezionare, per esempio lo puoi fare all'inizio e poi una volta che l'allievo ha capito chi sei stabilisci il fisso etc

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Certo, sì, all'inizio potrebbe essere un modo per farsi conoscere e apprezzare, però il pericolo è che a volte i ragazzi, se troppo giovani, non sanno bene valutare il tuo valore e il genitore spesso "non sa" neppure lui (io, per esempio, se dovessi mandare mia figlia a lezione di musica e il maestro mi dicesse "faccia lei" sarei imbarazzatissima e alla fine per paura di offenderlo lo pagherei magari di più di quello che chiederebbe lui normalmente...). Continuo a pensare che se uno "ha bisogno" di poter contare su un minimo guadagno con questa attività deve fissare una minima tariffa "onesta" (e pure dichiarare se supera un tetto minimo), se invece vuole aiutare a studiare qualcuno che altrimenti davvero non potrebbe permetterselo lo fa senza tariffa sempre: ci sono molte associazioni che fanno proprio questo con i volontari e anzi trovo che sia una iniziativa bellissima anzi una buona pratica(!) che tra l'altro in un certo senso c'è già ed è questa contiamoci.com ! :)

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

... comunque, che uno si faccia pagare oppure no propongo un'aggiunta alla buona pratica: stampare gli esercizi da risolvere o le versioni da tradurre sul retro di fogli già stampati e spiegare il motivo di questa scelta e con l'occasione parlare agli allievi di un forum che si chiama Contiamoci assolutamente da vedere! :D

don_chisciotte
don_chisciotte

Tutto giusto quello che dici. Io pero' intendevo la cosa a livello generale, identificando poi dei casi in cui si puo' applicare. Per esempio vedo che tu ragioni sempre: allievo = ragazzo / insegnante = adulto. Mentre invece ci posso essere casi in cui entrambi sono adulti e adirittura l'allievo puo' essere piu' vecchio dell'insegnante (parlo anche per mia esperienza personale). In questi casi quindi, essendo l'allievo adulto, questo ha la possibilita' di valutare l'insegnante in maniera diversa e la tariffa che intendera' riconoscere sara' frutto della sua valutazione oggettiva (e derivera' direttamente dal suo portafoglio e non da quello dei genitori). Per questo dicevo, certamente non in tutti i casi, ma quando si ritiene opportuno, puo' essere una strategia vincente.

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