autoproduzione bagno e igiene igiene casa lavatrice sapone

veronica veronica, 12/11/2013Questa buona pratica è stata revisionata dagli amministratori, in quanto ci sono delle informazioni non corrette. Questa ricetta non è da usare. Il sapone di marsiglia in scaglie rischia di rovinare al lavatrice.

Meglio scegliere un detersivo eco-bio con certificazione Ecolabel. il marchio Ecolabel è rappresentato da un  fiore con dodici stelle della Comunità Europea . Facile no? Cerca il fiore e la scritta Ecolabel.

Ho trovato questa ricetta e dato che mi sembrava veloce e molto semplice... ho provato a farlo!!! mammarisparmio.it E' ottimo! lo consiglio!

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gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Sempre dal sito mammachimica vi metto due ricette sicure testate e provate. Non cascate nelle semplificazione. Non tutta l'autoproduzione funziona

  1. Detersivo lavatrice liquido
  2. Detersivo lavatrice polvere
gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Quando non so che pesci prendere sulla questione detersivi vado sempre sul sito di mammachimica

Lei è una certezza. Vi incollo un pezzo di spiegazione che ho trovato sul suo blog nella sezione le cose da non fare in cui chiarisce perché il solo sapone di marsiglia non va bene ma ci vogliono anche dei tensioattivi che fanno da sequestranti.

Il sapone (o saponata liquida o lisciva) da solo lava poco e ingrigisce la biancheria: il sapone di marsiglia è certamente ottimo per pretrattare le macchie sui tessuti da mettere in lavatrice. Però poi il detersivo, oltre al tensioattivo, contiene anche dei “sequestranti”, sostanze che appunto “sequestrano” (tolgono) gli ioni calcio e magnesio riducendo la durezza dell’acqua e facendo si che non precipitino sali insolubili sui vestiti.

Quindi lavare i panni con detersivi autoprodotti a base solo di sapone di marsiglia, o scaglie sciolte in acqua oltre a lavare pochino, con il tempo li ingrigisce e li rende appesantiti ed incrostati (perché appunto pieni di depositi insolubili che si fissano alle fibre).

Sicuramente tutti penseranno alla nonna che aveva “splendide lenzuola bianche stese al sole”, allora dobbiamo tenere presente un po’ di cosette:

Le nonne usavano sapone puro direttamente sui tessuti ed esercitavano un’azione meccanica vigorosa chiamata ”olio di gomito”. Non si possono avere risultati soddisfacenti unendo rimedi antichi con le lavatrici moderne. il solo sapone diluito in tutta l’acqua della lavatrice, circa 15 litri, non può fare miracoli… Il bucato si lavava molto più di rado, quindi era davvero sporco e così si notava molto la differenza dopo il lavaggio, non come noi che cambiamo i vestiti giornalmente e sono pressoché puliti quando vanno in lavatrice, magari puzzolenti e sudati ma non impataccati e infatti per le macchie pretrattiamo.

Il lavaggio con lisciva consisteva nel far bollire la biancheria per ore con cenere e sapone. Quindi già la sola acqua bollente dava una bella botta allo sporco. E poi l’alcalinità della cenere aiutava il sapone. (Non saremo mica pazzi a fare lavatrici a temperature cosi!?!?)

Le nonne stendevano al sole che igienizza e sbianca. Per esempio. le macchie di pupù o di pomodoro che dopo lavaggio sono rimaste sui vestiti, stendendoli al sole vanno via o si attenuano notevolmente perché le sostanze responsabili del colore sono fotolabili (invece spesso in città non abbiamo posti per far asciugare i panni all’aperto oppure lo smog sporca e puzza tutto il bucato…)

In ogni caso il bucato lavato con sapone si ingrigiva a causa dei sali che si depositavano sui tessuti, magari ci voleva più tempo per accorgersene perché non lavavano così spesso e non avevano paragoni con altro detersivo! Adesso i formulatori di detergenti inseriscono i tensioattivi, i sequestranti e gli sbiancanti…

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