autoproduzione cucina e dispensa ricette bambini merenda riuso

irene70 irene70 - disiscritto, 01/04/2014 — State già pensando a quando sarete nuovamente sommersi dalle uova di cioccolato? Niente paura! Con la cioccolata che non sarete riusciti a mangiare potete fare dei semplicissimi snack dolci che per almeno una settimana risolveranno il problema delle merende scolastiche e pomeridiane dei bambini (benché pane e cioccolato siano già un'ottima merenda...) o per quelle vostre in ufficio (mica la mangiano solo i bambini la cioccolata!) legittimando il consumo di cioccolata che così è diventata merenda (...bisogna pur farla la merenda!) e dunque consumando più in fretta e con meno sensi di colpa tutta quella dolcezza.

Ricetta:

basta sciogliere la cioccolata in un pentolino a bagnomaria, quando è liquida amalgamare cereali e/o riso soffiato e/o fiocchi d'avena, mandorle, ecc. e poi stendere il tutto su carta da forno o alluminio o direttamente sulla teglia da forno, livellando con la lama del coltello; quanto il composto si sarà solidificato dividetelo in tante barrette da tenere in frigo in una ciotola e alcune potete già incartarle con l'alluminio che avete usato prima, così sono pronte per essere portate via (ma a pensarci vanno bene anche come dessert per una cena al posto del dolce: potete tagliarle in modo irregolare e chiamarle "Rosa del deserto" e fate pure un figurone!).

P.S. gli involucri lucidi (e non) delle uova di cioccolato di solito sono molto "ricercati" negli asili o nelle scuole per i vari lavoretti...

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irene70 - disiscritto
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Nonostante la 'bruttura', in senso di realtà, di questo coraggioso documentario, ne consiglio la visione youtube.com : si parla dello sfruttamento minorile nelle piantagioni di cacao in Costa d'Avorio e in Ghana e se ne parla anche in questo articolo violapost.it dove vengono fatti nomi di marche che si servirebbero di cacao raccolto appunto da 'schiavi' bambini; io ormai non credo più a nulla né a protocolli internazionali né a programmi internazionali, bei discorsi e tutto il resto, il marcio c'è, e sempre ci sarà. Io nel mio piccolo posso solo scegliere per i prodotti che acquisto le marche che (per adesso) mi danno fiducia, nel caso della cioccolata sono le marche di provenienza equo-solidale. Faccio una considerazione (pesantissima lo so, scusate!!!): leggendo i commenti (di varia natura) sotto l'articolo che ho riportato pensavo che però non esiste una classifica 'dei più sfruttati': il fatto che ci siano tante, troppe situazioni di sfruttamento, che siano sotto casa o lontanissime, non vuol dire che bisogna parlare solo di ciò che tocchiamo con mano, si può parlare (con notizie certe) del laboratorio abusivo di Prato come del Ghana, basta che le notizie non rimangano solo parole in un giornale. Purtroppo tutte queste notizie ci stanno davvero trasformando nelle rane di Chomsky di cui è stato scritto oggi qui, tutto questo brusio negativo ci addormenta le coscienze, ci 'abitua', ci fa quasi credere che sia normale (finché non tocca a noi a nostro fratello o cugino) e che noi nel nostro piccolo non possiamo fare nulla. Quindi? dovremmo mettere a tacere davvero tutto quello che sentiamo? e pensare solo alle cose belle? ma come si fa? Se le notizie sono vere e non bufale possiamo cogliere quella nuova pulce nell'orecchio che ci viene gettata addosso e ragionare quando compriamo qualcosa. Dato che i soldi sembrano essere l'unico argomento valido in questo mondo almeno quando dobbiamo spendere abbiamo anche noi un piccolissimo potere nelle nostre mani, per cercare di cambiare qualcosa. stop

irene70 - disiscritto
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Molto creative queste idee per riutilizzare la carta o le capsule delle sorprese o le basi delle uova (in particolare le mini-serre!!) greenme.it

irene70 - disiscritto
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Ormai quasi ovunque i panifici o le pasticcerie producono uova di cioccolata dentro alle quali possiamo far mettere la "sorpresa" o il biglietto che gli abbiamo consegnato in precedenza (non solo per i bambini, va benissimo per tutti: le persone anziane, per esempio, non se l'aspettano e rimangono davvero stupite leggendo il loro nome dentro all'uovo di Pasqua...). Può essere un'idea per far lavorare i piccoli artigiani locali, affrancarci dai "consigli per gli acquisti"ed evitare un po' di inutili sorprese (e possiamo anche scegliere la confezione meno plasticosa possibile).

paoinfo
paoinfo

Si, anche io ho fatto i cioccorì una anno che hanno regalato ai miei figli 10 UOVA!!!! volevo piangere, ma poi mi è venuta la stessa idea tua ed ho fatto una merenda speciale per tutti i bimbi della ludoteca :-D

don_chisciotte
don_chisciotte

Uno e' anche troppo e magari fosse anche senza l'ennesima e inutile sorpresa! Che ne dite di un uovo di Pasqua senza sorpresa, oppure con la VERA sorpresa! (Leggete sotto) Personalmente le sorprese dentro all'uovo di Pasqua, quando ero bambino, mi hanno sempre deluso!

Aprofitto di questa Buona Pratica inserita da Stefire e mi permetto di ricordare il vero significato dell'uovo di Pasqua (con le mie solite critiche alla societa' moderna...) La tradizione dell'uovo di Pasqua trae origine da credenze pagane agli albori del Cristianesimo, che vedevano l'uovo come simbolo della nascita e della fertilità. I primi cristiani, appoggiandosi alle antiche credenze e facendole proprie, hanno visto nell’uovo anche il simbolo della Risurrezione di Cristo. L'usanza vuole che le uova decorate, siano benedette da un sacerdote prima di essere consumate la domenica di Pasqua.

Purtroppo al giorno d'oggi il significato dell'uovo di Pasqua e' stato dimenticato e trasformato abilmente dalla societa' dei consumi (che assorbe "magicamente" le tradizioni per i propri fini commerciali). Per cui oggi l'uovo di Pasqua e' visto solo in funzione della sorpresa e della qualita' del cioccolato e come tutti sappiamo e' facilissimo procurarselo gia' decorato, incartato e colorato (basta andare al negozio alimentari, supermercato, bar, pasticceria, etc).

Ma all'origine la sorpresa era ben altra cosa: alla Francia si deve l’invenzione della "sorpresa" da quando, agli inizi del Cinquecento, qualcuno donò a Francesco I un guscio d’uovo all’interno del quale era contenuta un’incisione di legno, raffigurante la Passione di Cristo.

Riscoprirne il vero significato puo' essere un modo per apprezzarne di piu' il gusto e quindi... comprarne di meno!

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Concordo in pieno sia con Granitas che con Donchisciotte: sarebbe l'ideale sotto tutti gli aspetti averne meno, con più qualità e zero inutili, plasticose sorpese ...ma è una vera impresa convincere (e ci ho provato!)i nonni/zii dei bambini, e i bambini (!), naturalmente :-D , più ancora che con i regali. E questo mi fa venire in mente un argomentone difficile che meriterebbe un dibattito, ovvero l'educazione al consumo critico dei figli: io, per la mia esperienza, posso dire che l'esempio ragionato (fin da subito) insieme a loro dà, sì, una buona "impostazione" , ma basta fino ai 10 anni, poi comincia la battaglia vera ( con mia figlia non posso lamentarmi, ma l'adolescenza non aiuta ...e giuro che l'ho veramente rintronata con i miei discorsi anti-spreco, tanto che lei a otto anni diceva alle sue amiche :"...No, sai, lei è un po'..."eco-bio"!), ciao!

don_chisciotte
don_chisciotte

Purtroppo e' una lotta ad armi impari la tua/nostra contro il sistema che impone costantemente valori completamente differenti ai giovani per cui noi si passa sempre per rompiscatole e pecore nere...comunque consolati, sempre meglio "eco-bio" che "rinco-bio"!...

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

:D già, mi sa che quella sarà la prossima definizione data la mia età che avanza... :D

gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

E' una ricetta che ho fatto spesso anche io, vengono dei ciocorì buonissimi. Ultimamente a Pasqua come a Natale chiedo di non regalarmi uova. Diciamo che UNO, è più che sufficiente.

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