In quasi tutti i supermercati si trovano offerte a metà prezzo anche di verdura o frutta rimaste da uno o due giorni prima. Tante volte avrei voluto prendere alcune cose che avevo nella lista della spesa proprio da queste offerte, ma poi ho cambiato idea perché erano sempre confezionate in vaschette di plastica, sotto abbondanti strati di pellicola trasparente. Però ho anche pensato che io sono certo di differenziare bene gli imballaggi, altri magari non lo farebbero, quindi in questo caso si eviterebbe lo spreco di cibo e anche la dispersione dell’imballaggio. Diverso il discorso per la verdura o frutta fresca che non voglio prendere se confezionata nella plastica.
Io però scelgo un prodotto ANCHE in base alla riciclabilità/differenziabilità degli imballaggi. Non credo che le nuove confezioni Lattebusche riguardassero questo aspetto, ma se così fosse mi sembrerebbe un fatto positivo. Quando leggo sulle confezioni che l'incarto va nell'indifferenziato, scrivo all'azienda chiedendo perchè non utilizzino imballaggi differenziabili e riciclabili, così faccio sentire la voce di chi si pone anche il problema dei rifuti dopo il consumo. Comunque in un corso di marketing dell'Industria Agro-alimentare, ho imparato che la competitività sul mercato può essere basata non solo sull'innovazione di prodotto, ma anche semplicemente su un diverso imballaggio, una nuova confezione "più pratica" ecc. Quando la Latte Sano di Roma aggiunse il tappo di plastica sul tetrapak, scrissi per lamentarmi del rifiuto inutile che così si generava, e mi risposero che così "era più comodo versare il latte", ma poi aggiunsero che siccome quest'innovazione era stata già fatta dalla centrale del Latte, loro erano quasi obbligati ad adeguarsi per non essere discriminati dai consumatori. Perché i consumatori sono stupidi, secondo loro.
Ciao Paolina, grazie per il tuo contributo. Ricordiamoci però una cosa importante che riguarda gli imballaggi. NON SONO GRATUITI! Quando compriamo qualsiasi prodotto imballato (alimentare o non) il costo dell'imballaggio ricade sulle nostre tasche. Quindi noi compriamo un alimento od un oggetto ed una percentuale della nostra spesa finisce subito tra i rifiuti. Che poi venga differenziato o meno poco conta per le nostre tasche. Conta solo per l'ambiente ed è certamente importante, ma noi abbiamo praticamente pagato un rifiuto! Pensiamo bene a questa cosa. Se si fa il conto degli imballaggi gettati quotidianamente uscirà una cifra altissima di spesa annuale per ciascuno di noi. Quindi oltre ad essere una fregatura ambientale gli imballaggi sono anche una fregatura economica. Sono dei rifiuti in vendita!
Già ... però qualche cliente lo perdono comunque: anch'io prendevo un latte in cartone prodotto nella mia zona, a cui poi hanno applicato il tappo svitabile (che di per sé è comodo, non si può negare), ma è talmente ancorato al tetrapak che per toglierlo bisogna armeggiare parecchio con un coltello (non si toglie facilmente come per i succhi di frutta, perciò penso che in molti casi verrà gettato con il tappo), e quindi alla fine non prendo più quello ma un'altra marca sempre locale, nel semplice cartone che si può buttare nella carta, secondo l'indicazione scritta (e prima o poi glielo devo scrivere anch'io, anche se non servirà a nulla, dato che ormai mettono i tappi svitabili ovunque: speriamo ce li risparmino almeno sulle confezioni di panna da cucina!).