Rifiuti venite con me

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don_chisciotte don_chisciotte, 27/04/2014 — L'inversione culturale volta alla salvaguardia dell'ambiente dovrebbe innescare in ciascuno di noi la responsabilita' relativa anche ai rifiuti che produciamo quando siamo fuori di casa.

Per esempio quando comperiamo un oggetto e lo togliamo dall'imballaggio per usarlo subito,

  • il rifiuto di carta/plastica che produciamo al bar
  • bustine di zucchero
  • salviette di carta
  • cartine delle paste
  • bicchieri di plastica
  • gli involucri di alimenti comperati per esseri consumati subito, etc... (grissini, toast)
  • posate di plastica
  • lattine
  • bottiglia di plastica

Se gettiamo questi rifiuti riciclabili nel primo cestino generico che troviamo a portata di mano, questi non andranno differenziati (e certamente accadrà lo stesso se lasciamo tutto sul tavolino del bar sperando che a cio' pensi il cameriere).

Ma questi sono pur sempre rifiuti che NOI abbiamo prodotto con il nostro comportamento e che quindi NOI stessi dovremmo differenziare.

Quindi, sarebbe una Buona Pratica sviluppare l'abitudine a trattenere questo rifiuto utilizzando tasche, borse, zaini, nell'attesa di trovare il relativo cassonetto della differenziata (addirittura fino al punto di portarci a casa il rifiuto). Mi rendo conto che cio' puo' sembrare ridicolo agli occhi altrui e decisamente eccessivo (da maniaci dell'ecologia!) ma l'inversione culturale puo' giustamente creare queste impressioni ed il cinismo e' la prima cosa da sconfiggere a mio avviso in questi casi.

Sviluppare questa diretta connessione di responsabilita' tra comportamento e rifiuto prodotto non e' certo cosa automatica ed e' un atteggiamento un po' complicato da attuare non tanto per la difficolta' pratica (cosa ci vuole a mettersi una cartina in tasca o nella borsa/zaino?) ma soprattutto per questioni di "immagine" (...non sono mica cose da farsi queste...). Quell'immagine tanto millantata ma che di certo per l'ambiente nessun buon risultato ha mai prodotto (casomai il contrario). E Il tutto in un contesto dove ci sono molte persone che purtroppo non gettano il rifiuto nemmeno nel contenitore generico ma... semplicemente per terra.

Forse e' una Buona Pratica che non si puo' applicare sempre ma quando e' possibile facciamolo perche' da qualche parte (e da qualcuno) bisognera' pur cominciare...quindi "Contiamoci"!

P.S. : il discorso e' sempre lo stesso fatto per altre Buone Pratiche. Facciamolo noi ma non imponiamo ad altri di farlo (passando per fissati e maniaci). Se qualcuno pero' ci vede ed incuriosito ci chiede spiegazioni rispondiamo con la massima naturalezza, evidenziando l'utilita' del gesto e la sua positiva conseguenza se condiviso da tutti.

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lastromanticknight
lastromanticknight

lo faccio da molto... ma si può fare di più... usare lo zucchero dal dosatore, ecc.. cioè il principio è PRIMA DI PORTARE A CASA I RIFIUTI... NON LI COMPRO E NON LI PRODUCO.. il buon vecchio... meglio prevenire che curare..

fabiovaleri
fabiovaleri

Aggiungo un paio di cose che ormai faccio da diverso tempo:

-guanti di plastica del supermercato per la verdura (cosa che ancora non capisco perchè bisogna usare!!): li tengo e li riuso la volta dopo e la volta dopo e la volta dopo ancora.. oppure li tengo nella borsa quando devo fare interventi al volo sulla bici (tipo quando cade la catena). Almeno hanno 7 vite prima di finire nel contenitore della plastica.

-salviette di carta: spesso a pranzo il "coperto" ha i tovaglioli di carta che alla fine del pranzo non sono da buttare; anche questi li porto via e li riutilizzo magari per quando mi porto il pranzo da casa o per altro; di nuovo vengono utilizzati un po' di volte prima di essere buttati.

don_chisciotte
don_chisciotte

Bravo fabiovaleri! Allora siamo (almeno) in due. Se leggi i miei commenti sulle Buone Pratiche relative ai "guanti di plastica al supermercato" ed ai "fazzoletti di carta" ne avrai conferma. Ciao.

don_chisciotte
don_chisciotte

C'e' anche un libro che è un trattato sociologico sul tema dei rifiuti..."Non è tutto da buttare. Arte e racconto della spazzatura". ibs.it

don_chisciotte
don_chisciotte

San Francisco: progetto Zero Rifiuti rivistanatura.com

don_chisciotte
don_chisciotte

Ciao, volevo chiedere a tutti coloro (pochi purtroppo) che hanno dato il "contami" su questa Buona Pratica, come sta procedendo. Cioe' oltre a metterla in atto voi, qualcuno vi ha chiesto qualcosa? Io per esempio ho avuto degli amici che mi hanno chiesto il motivo per cui mi metto in tasca le bustine dello zucchero e le salviette usate, la carta dei grissini, etc ed hanno capito ed approvato il significato del gesto ma hanno anche chiaramente espresso che non lo faranno mai (nonostante io non abbia assolutamente cercato di convincerli). Io mi rendo conto che puo' sembrare un atteggiamento troppo estremo e da maniaci/fissati. Ma, dopo un po' di tempo, la naturalezza con la quale compio questi gesti e' tale, che veramente non capisco come per gli altri possa essere un peso, una difficolta', addirittura un disagio. Grazie in anticipo per farmi sapere la vostra esperienza in merito.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Beh (sono una degli 11), talvolta qualcuno mi prende scherzosamente un po' in giro chiedendomi se voglio anche dare una ripulita al locale... ma io continuo, tanto ormai ho rinunciato da tempo a sembrare "normale".

don_chisciotte
don_chisciotte

Uno stile di vita a sprechi zero. Dagli Usa la Storia di Bea Johnson Un chilo di spazzatura all'anno contro i 450 chili che in media produce una famiglia americana. Giovane francese trapiantata negli Stati Uniti, Bea Johnson ha deciso di adottare uno stile di vita a “spreco zero” partendo, in primo luogo, dal rifiuto del superfluo. ilcambiamento.it

don_chisciotte
don_chisciotte

Questa è la pagina Instagram di Bea Johnson, la fondatrice del movimento Zero Waste (rifiuti zero)‎ instagram.com

don_chisciotte
don_chisciotte

Sbirciando qua e là nella rete e interagendo con alcune persone che hanno intrapreso la strada per uno stile di vita a rifiuti zero (zero waste) ho notato che...sono quasi tutte donne! Questo aspetto davvero e' interessante (e preoccupante allo stesso tempo relativamente ai maschietti...). Perché il sesso femminile e più vicino a Madre Terra‎ rispetto a quello maschile? Certamente le donne hanno maggiore sensibilità rispetto agli uomini, sotto tutti gli aspetti, e questo fatto ne è un'ulteriore dimostrazione. Ma c'e' forse anche una motivazione più profonda, ancestrale?..Se avete qualche opinione in merito mi farebbe piacere ascoltarla. Grazie!

gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Eh, bella domanda!

don_chisciotte
don_chisciotte

Ecco cosa risponde una mia amica in merito al mio quesito‎: La tua tesi (motivazione antropologica/ancestrale) credo sia valida, certo complessa da interpretare completamente e correttamente. Ma io credo ci sia di mezzo una nobile questione più pratica, oltre, ovviamente,  alla sensibilità e soprattutto all’accettazione della sensibilità femminile, che porta le donne a non nasconderla. Le donne, che lavorassero in casa (è un lavoro a tutti gli effetti) o fuori o entrambe, si sono sempre occupate, per imprinting/condizionamento sociale e culturale di economia domestica. Una scienza complessa che richiede precisione, calcoli e organizzazione. Persegue il risparmio, la resa ottimale, la minimizzazione dello spreco (per far funzionare  il meccanismo cesellato della convivenza e dei bisogni primari di un gruppo anche ampio di persone). Implica un numero di abilità pratiche e legate al saper fare. A me sembra di vedere molte similitudini metodologiche con la filosofia antispreco e anticapitalista. Forse è una spiegazione semplice, ma a me sembra funzioni.  E spiega anche perché la quota femminile sia altissima nella militanza personale o in gruppi autogestiti ma in organizzazioni come Greenpeace e WWF, dove l’impegno è correlato ma di natura diversa, non sempre legata ala vita quotidiana, uomini e donne siano invece equinumerosi.‎

gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Ho iniziato da pochissimo il mio Progetto personale "Rifiuti Zero". Ovvero mi impegno a riportare a casa la maggior parte dei rifiuti che produco quando sono fuori casa. Era da tempo che volevo farlo, e parlavo anche con un amico un bel po' di anni fa. Bhè il mio countdown è scattato e devo dire che la mente è attiva e sensibile a cose che sono miei rifiuti a cui prima non facevo caso (cambierei anche il titolo a questa buona pratica in : "Progetto personale "Rifiuti Zero" da cui ho preso spunto se don è d'accordo). Chi accetta la sfida?

don_chisciotte
don_chisciotte

Certo! Cambia il titolo come preferisci. Ho visto anche che hai messo il neretto sulla frase "chiave" del discorso, brava! Sarebbe cosi semplice con questi comportamenti migliorare l'ambiente in cui viviamo. A volte mi scoraggio perche' penso che un gesto sbagliato di qualcuno puo' in un solo colpo annullarne molti altri positivi che sono stati fatti precedentemente quindi...e' meglio che non ci penso!

luna
luna

Granitas, lo sai che alle sfide nn so resistere... ;-)

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

In questo noi "ragazze" siamo anche avvantaggiate perchè viaggiamo accompagnate dalle nostre capienti borse...anzi sapere che una volta a casa devo buttare vari involucri di plastica o carta mi dà l'occasione per disfarmi anche di tutti gli scontrini, liste della spesa e co. che ho accumulato in precedenza.

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