3 erre raccolta differenziata imballaggi plastica riduzione rifiuti smaltimento
gretagolia_granitas, 18/02/2014 — Quante volte ti sei chiesto “...e questo dove lo butto?” oppure “...ma questo si ricicla o no?” Una regola semplice per rispondere a questa domanda è chiedersi se l’oggetto in questione è un imballaggio , ovvero:
- contiene il prodotto che ho acquistato e ne facilita il trasporto?
- questo rifiuto è il contenitore/sacchetto del prodotto acquistato?
Se la risposta è SI , allora si può riciclare nel cassonetto della plastica.
Un altro metodo per capire se l’oggetto è riciclabile oppure no è cercare uno dei 7 simboli caratterizzati da un triangolo con un numero all’interno che va, appunto, dall’1 al 7. Questi simboli indicano le plastiche più diffuse e per le quali esistono procedure e linee di riciclaggio come evidenzia Corepla, consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica.
Alcune volte, però, sull’imballaggio non c’è alcun simbolo e quindi si ritorna alla regola semplice ovvero chiedersi se l’oggetto in questione è un imballaggio.
Consultare il sito del proprio comune è anche un'ottima scelta per districare dubbi , anche perché spesso vengon aggiunti nuovi oggetti che prima non erano riciclabili come ad esempio le stampelle dei vestiti, o i piatti e picchieri di plastica. Tutti questi oggetti hanno il simbolo del triangolo col numero all'interno.
Come decifrare le sigle delle confezioni degli imballaggi in plastica
Potenzialmente è possibile riciclare tutti i tipi di plastica, ma ci si concentra sulle 7 categorie più diffuse e ad ognuna corrisponde il relativo simbolo.
La lista completa dei codici di riciclaggio, che include anche quelli relativi a materiali diversi dalla plastica, è disponibile su Wikipedia.
Come funziona il processo di riciclo
Il processo di riciclo di un materiale segue quattro passaggi:
- Raccolta, pulizia e separazione: la parte più difficile e delicata, idealmente dovrebbe isolare ciascun tipo di plastica da sporco e etichette varie.
- Macinazione: per riottenere il materiale in granuli necessario per processarli con i macchinari già a disposizione
- Eventuale additivazione: vengono aggiunti additivi vari come i coloranti e altri modificanti di processo
- Rifusione e produzione nuovi manufatti: con le tecnologie adeguate (stampaggio a iniezione, soffiaggio etc..)
Sembra semplice ma non è sufficiente raccogliere e avviare il processo di riciclo all’infinito a causa di 3 problemi
- Logistica: non è possibile mischiare i vari tipi di materiale: se voglio una bottiglia in PET devo partire dal PET (pensate agli anelli dei tappi delle bottiglie di plastica che fino a poco tempo fa non erano in PET ma in PE: non è pensabile di separarli in un impianto di riciclaggio).
- La plastica riciclata ha prestazioni meccaniche molto inferiori rispetto a quella vergine e quindi ne è disincentivato l’utilizzo massiccio.
- Produrre un manufatto in plastica riciclata costa svariate volte di più che produrlo utilizzando materiale vergine
Quindi abbiamo visto che non tutto ciò che è plastica è riciclabile e che riciclare efficacemente è (praticamente) impossibile. Allora cosa possono fare i singoli cittadini?
- differenziare a monte, mentre si fa la spesa: bisogna ridurre il più possibile l’acquisto di imballaggi, per esempio evitando di comprare frutta e verdura nei contenitori di plastica e ricoperta di pellicola e sciegliendola, invece, sfusa.
- prediligere cibo in vetro o in alluminio che possono essere riciclati quasi all’infinito
- svuotare, lavare e ridurre di dimensioni i rifiuti
- differenziare correttamente.
Consulta le istruzioni sul sito del tuo comune per una corretta raccolta differenziata
Ricordiamoci che tutto quello che viene differenziato o portato nell’isola ecologica non finisce in discarica o nell’inceneritore.
Purtroppo dei circa 2 milioni di tonnellate di oggetti di plastica a vita breve (per lo più imballaggi) immessi in commercio ogni anno in Italia soltanto circa 600.000 tonnellate sono raccolte in maniera differenziata, circa 300.000 tonnellate sono avviate al riciclo vero e proprio, cioè alla trasformazione in altri prodotti vendibili, e circa 750.000 sono bruciati negli inceneritori o nei forni da cemento, come miscele di materie plastiche diverse, o plasmix. Il resto finisce nelle discariche.
Vi lascio con un video fatto per la Campagna di sensibilizzazione Corepla
Fonti
Non ho informazioni tecniche a riguardo, perché ancora non ho fatto ricerche approfondite su tale materiale. Però ti posso fornire qualche spunto di riflessione...! È vero, piuttosto che usare la plastica, è meglio qualsiasi altro materiale, soprattutto se 100% biodegradabile. Ma, c'è un ma. Produrre le bioplastiche è costoso, relativamente in termini economici, molto di più in termini di risorse ambientali: acqua usata nei processi, campi coltivati, mezzi agricoli ecc. È un'opinione diffusa fra gli "ambientalisti" (quali noi siamo) puntare su soluzioni che risolvono il problema alla radice: 1. riutilizzo. riusare sempre lo stesso sacchetto di stoffa (cotone o altre fibre 100% vegetali), sempre gli stessi contenitori, di vetro, latta, cassette in legno per l'ortofrutta ecc. 2. vendere prodotti sfusi. (così si può mettere in pratica il punto 1, azzerando il bisogno di imballaggi usa e getta). 3. dove sono necessarie confezioni, prediligere carta, cartone e vetro. in particolare, sui recipienti in vetro, va introdotto anche in Italia il vuoto a rendere su larga scala! bottiglie in vetro possono essere riutilizzate più volte prima di essere distrutte e riciclate per la creazione di nuovo vetro. Perché sto dicendo questo? Per far vedere che non è necessario pensare alle bioplastiche come al perfetto sostituto della plastica. Esattamente come non abbiamo bisogno della plastica, non abbiamo bisogno neanche della bioplastica! 😉 (Certo, per oggetti che devono per forza essere in materiale "plastico", allora è meglio la bioplastica piuttosto che la petrolio-plastica. E qui si potrebbe parlare di canapa...)
Ti ringrazio e la penso esattamente come te e ti faccio i complimenti per gli articoli esplicativi che hai pubblicato su internet per limitare (eliminare!!!) l'uso della plastica. Tu devi essere uno come me che quando vede bottiglie di plastica abbandonate in giro gli prende un raptus e vorrebbe raccoglierle tutte (...e a volte lo fa!). Grazie ancora. Ciao.
Grazie! 😁 Sì, io non riesco a capire come le persone facciano a gettare bottigliette, pacchetti di sigarette (e le pellicole quando li aprono) e qualsiasi altra cosa, fuori dai finestrini delle auto, nei parchi, dappertutto... Quando vedo rifiuti li vorrei raccogliere tutti, poi ci farei un bel frullato e li darei da bere a chi li ha seminati in giro... 😠
Avevo capito bene allora! Speriamo quindi che aumenti velocemente nell'essere umano il diffondersi di questa "patologia" che noi abbiamo già e per la quale non ci sarà alcuna cura...