zona etica borsa di stoffa sacchetti di plastica shopper spesa

marco marco, 21/03/2014 — Giustamente, fate la spesa portandovi le borse da casa. Ma spesso la parte esterna della borsa ha il logo di qualche grande catena di supermercati, vero? E voi magari girate nei mercatini alternativi senza accorgervi che state pubblicizzando qualche brand della grande distribuzione...? Per evitare di fare l'uomo sandwich per il "nemico", basta fare una cosa semplicissima: girate la borsa come un guanto.

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irene70 - disiscritto
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Riguardo alla sbagliata idea di adattarsi a essere uomini sandwich (oltre le borse della spesa, chiaramente) rincorrendo "le marche", consiglio questo libro veramente illuminante sulla tendenza a farci schiavi delle mode e delle firme: "Goodbye Logo- Come mi sono liberato dall'ossessione dei marchi " di Neil Boorman, 2008, (è una storia vera). L'autore, giornalista, a un certo punto della sua vita ha avuto la sensazione di aver completamente perso il senso della sua vera identità e ha deciso di dar fuoco a tutti i suoi oggetti griffati, per riscattare una vita condotta fino ad allora in totale dipendenza dai marchi. Da qui la decisione del falò e di aprire un blog, per studiare il potere delle marche sui sentimenti e sull'autostima dei consumatori. Il suo proposito è dimostrare ai "marchiodipendenti" come lui che si può vivere felici senza investire tutto nel comprare e nel possedere oggetti firmati. Al di là del falò più o meno condivisibile è una lettura che conferma le paure riguardo a questo tipo di schiavitù. Il blog (in inglese) si può leggere digitando Bonfire of the brands (o Brand-aid.info)

don_chisciotte
don_chisciotte

Ciao, in effetti il falo' non lo condivido perche' visto che oramai quelle cose le aveva comperate poteva almeno regalarle ai bisognosi. Ma evidentemente gli serviva uno scoop per lanciare il libro ed il falo' faceva allo scopo...Io proprio un ora fa ho terminato di leggere per la seconda volta (e se ce ne sara' bisogno lo leggero' una terza e una quarta, etc) NO LOGO di Naomi Klein. Se non ti convinci leggendo questo e' meglio rinunciare e dedicarsi ad una vita da centri commerciali senza piu' ritorno...

don_chisciotte
don_chisciotte

Complimenti vivissimi Marco per la tua idea cosi semplice ma allo stesso tempo davvero efficace e soprattutto significativa! Mi hai fatto venire in mente che anch'io ragiono come te ogni tanto applicando delle etichette adesive su determinati oggetti per nasconderne la marca (addirittura strappando etichette o toppe pubblicitarie sui vestiti). Grazie 1000 per il tuo prezioso consiglio che adotterò sicuramente!

irene70 - disiscritto
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Anch'io faccio così con le "firme" che posso togliere. Sono pazza? Per molti senza dubbio sì, ma non ci posso fare nulla: le firme "esibite" mi danno l'orticaria e devo fare anche buon viso a chi, pensando di farmi contenta (ma mi conosce?), mi regala qualcosa di "firmato". Questa avversione per l'esibizione delle firme mi crea però un problema: mi sono accorta che tendo a giudicare le persone troppo "brandizzate" ancor prima di conoscerle e questo non va bene, è una sorta di razzismo , un preconcetto che mi infastidisce, ma non riesco a evitarlo...qualcuno ha notato su di sé la stessa cosa ? o sono l'unica a farmi queste paranoie?

don_chisciotte
don_chisciotte

Eccolo qua...io avevo anche chiesto al carrozziere di modificare il logo della mia auto con quello della non violenza (sono abbastanza simili). Ma il carroziere mi ha guardato male e amichevolmente mandato a quel paese. Io sono un hippie che e' stato assorbito dal mondo moderno e dentro di me provo quelle avversioni che senti tu, pero' piu' che rabbia o antipatia per le persone che ostentano clamorosamente I marchi, provo tanta pena e ancora di piu' quando noto la felicita delle persone' per avere comperato per due soldi qualcosa di firmato ma taroccato. Come dire: "non potendo permettermelo lo compro taroccato, tanto e' uguale all'originale e posso essere anch'io come gli altri, far parte del gruppo“. Ho avuto tre colleghe che sono state scoperte a rubare soldi dalla cassa dell'azienda (cifre molto importanti) ma I soldi sottratti non servivano per pagare il mutuo o per comprare qualcosa ai figli bensi per capi d'abbigliamento e accessori firmati, ristoranti di lusso etc...questo e' peggio della miseria!

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Già, ma io vorrei iberarmi dai pregiudizi in ogni caso e in questo senso ho ancora tanta strada da fare...comunque grazie per la tua risposta, ora so che non sono l'unica "aliena" ;-) !

oliver
oliver

Beh, in buona parte condivido.. anche a me è capitato di eliminare o coprire le etichette e i brand, e ovviamente evito il più possibile di comprare oggetti "firmati". Ma ultimamente penso anche che, in fondo, conta molto più la sostanza dell'apparenza in questo. Mi spiego con un esempio: per il nostro bambino ci hanno regalato fraccate di scarpine e vestitini usati, tra i quali, va da sé, anche diversi capi Nike, Adidas, Benetton e via dicendo... Posto di fronte alla fatidica questione "glieli metto o non glieli metto?" sono giunto alla conclusione che cercherò di preferire quelli non firmati, ma se ogni tanto ci scappa non me ne faccio un cruccio... So che avrò dato un "soldino al diavolo" inquinante e globalizzante, ma d'altra parte gliene ho sottratti due vestendo mio figlio con abiti usati piuttosto che comprati nuovi.

don_chisciotte
don_chisciotte

Il tuo ragionamento fila, ma stai attento che il diavolo ha mille risorse. Pertanto potrebbe essere che tuo figlio, abituandosi fin da piccolo ad utilizzare e riconoscere certi marchi, poi da grande continui a desiderarli ed a sollecitarti un determinato acquisto fino a che, una volta raggiunta l'indipendenza, procedere da solo all'acquisto. Speriamo che non accada!

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Sì, in effetti deve sempre, in ogni caso, contare di più la sostanza che la forma; e anche per me il "microproblema"(ché non voglio essere pedante: i problemi veri sono altri, ovviamente...) sorge con i regali con firma esibita: se l'oggetto è comunque valido e funzionale è uno spreco non usarlo (a meno che l'oggetto in questione non appartenga a una ditta proprio inaccettabile come comportamento etico), ma conoscendo bene il fastidio che ho io nel vedere le firme sugli altri, presumo che anche altri lo avranno vedendo quell'unica firma su di me... insomma è tutto un "io penso che tu pensi che lui pensi..."che nasce da i pregiudizi, appunto, che non sono mai giusti. Forse la vera libertà (quella che io vorrei, ma non ho) è essere coerenti con le proprie scelte quando si acquista (o non si acquista), senza però impazzire e sentirsi male, come dici tu, in caso di eccezioni regalate: insomma devo mettere delle scarpe ai piedi e un paio è rotto e l'altro me l'ha regalato Pinco ma ha il logo Taldeitali, quindi o vado scalzo o tocca metterle col logo, di certo non ne compro un altro paio apposta (...ok, magari oscuro il logo :D); insomma se c'è una ragione etica chiarissima per boicottare anche i regali di un determinato brand, ok, altrimenti vorrei riuscire ad andare oltre quel fastidio dettato da un mio pregiudizio, proprio perché non sempre l'abito fa il monaco...magari il monaco era completamente nudo e glielo hanno regalato col logo!...scusate se spesso m' incartoccio nei miei ragionamenti...

don_chisciotte
don_chisciotte

Il ragionamento puo' essere semplice e complesso allo stesso tempo, dipende come uno decide di affrontarlo. Ma aldila' di questo l'importante e' porre l'attenzione sull'argomento come stiamo facendo noi e scegliere la strada piu' giusta in base prima di tutto all'etica e poi alle convenienze. Io direi che il meglio sarebbe, una volta ricevuto un regalo di marca (che non sia un orologio o simili ma abbigliamento) togliere l'etichetta se possibile. Un mio caro amico anni fa si comperava solo ed esclusivamente le polo del coccodrillo ma non perche' facessero tendenza ma semplicemente perche' a lui piacevano e ne apprezzava la qualita'. Sapendo pero' che cosi sarebbe potuto passare per uno che ostentava un marchio che al tempo era molto rinomato, lui scuciva il coccodrillo ed usava la sua polo. Ancora oggi dopo trent'anni le usa ancora...anche se un po' consumate...

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