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francescokampa francescokampa, 08/12/2015 — L'entomofagia (ovvero il consumo alimentare di insetti) è praticato dall'uomo da millenni, e a tuttoggi oltre 1600 specie di insetti commestibili fanno parte della dieta di oltre due miliardi di persone.Nonostante ciò, nei paesi occidentali questa pratica è vista con repulsione. 

Recentemente, l'attenzione verso l'entomofagia è stata riaccesa da crescenti pubblicazioni ed iniziative commerciali, capeggiate dalla FAO (Food and Agricolture Organization), la quale da anni cerca di promuovere questa pratica anche nelle nazioni industrializzate.

Ma quali sarebbero i vantaggi?

Essi vengono riassunti in tre macroargomenti:

1) SALUTE

 Gli insetti sono ricchi di proteine e, rispetto alle carni di pollo, manzo e maiale, hanno un maggior contenuto di calcio, ferro e zinco. I grassi contenuti negli insetti, inoltre, sono generalmente più salubri. Da ultimo, gli insetti hanno meno probabilità di contrarre e trasmettere all'uomo malattie comuni ad entrambe le specie (zoonosi), a causa della maggior distanza filogenetica tra mammiferi vertebrati e artropodi invertebrati rispetto al consumo di animali appartenenti alla stessa classe.

2) SOSTENIBILITA' AMBIENTALE

 

 Allevare insetti produce meno ammoniaca e meno gas serra rispetto agli altri allevamenti animali (solo termiti e scarafaggi, ad esempio, producono metano). Questo tipo di allevamento, inoltre, richiede una quantità di suolo quasi nulla, ed impiantare un nuovo allevamento di insetti commestibili non richiede deforestazioni. Gli insetti possono poi essere nutriti con sottoprodotti di altre lavorazioni (scarti vegetali, residui di macellazione, in alcuni casi anche letame), ed hanno bisogno di pochissimo cibo. Infatti, essendo animali eterotermi, gli insetti trasformano quasi tutto il cibo ingerito in massa corporea. Per ottenere 1 Kg di camole, ad esempio, ci basta fornire loro 2 Kg di mangime. Per il pollo e il maiale ne occorrono 4 kg, per la pecora 8, per la mucca 24. Infine, il consumo di insetti non genera scarti di macellazione, che invece rendono il consumo di carne di altri animali meno vantaggioso dal punto di vista delle energie coinvolte nel processo produttivo. Quasi metà del peso di una mucca viene scartato in fase di macellazione (pelo, pelle, ossa), mentre la maggior parte degli insetti viene consumata intera.

 3) QUALITA' DELLA VITA

 Nei paesi in via di sviluppo attività di allevamento di insetti, aventi bassi costi iniziali e basse competenze tecniche necessarie, possono migliorare le condizioni delle fasce più deboli della popolazione.

Oltre a queste considerazioni, è possibile affiancarne altre di natura etica; rispetto ai vertebrati, gli insetti (secondo la maggior parte degli autori) non hanno una vera e propria percezione del dolore e della sofferenza, ed è indubbiamente più facile garantire loro un congruo grado di benessere nelle varie fasi dell'allevamento; le camole della farina, allevate in una vasca di cereali misti con l'aggiunta di vegetali per l'apporto di acqua si trovano esattamente nelle condizioni ideali per loro, che cercano di ottenere anche quando in libertà.

Tra i punti ancora da migliorare per un funzionale insediamento dell'entomofagia nei paesi occidentali, troviamo

 EFFETTO REPELLENTE:("yuk factor"), dovuto essenzialmente al nostro background culturale che ci porta ad associare gli insetti a qualcosa di contaminante, raccapricciante o quantomeno di non commestibile. Si tratta di un ostacolo eliminabile lavorando sulle nuove generazioni (esperimenti condotti sui bambini hanno dimostrato che in età inferiore ai tre anni i piatti contenenti insetti venivano assaggiati allo stesso modo degli altri) e "nascondendo" l'insetto alla vista (gli insetti commestibili possono essere processati per ottenere una farina proteica da usare come ingrediente. In un esperimento in doppio cieco, le persone che assaggiavano polpette di manzo e polpette con farina di camole hanno trovato più saporite queste ultime).

 SICUREZZA ALIMENTARE

 Molte preparazioni tradizionali dei paesi che già consumano insetti prevedono l'esiccamento, l'affumicazione o il consumo a crudo, tutte tecniche poco adatte ad abbattere il carico batterico naturalmente presente negli insetti (abbattimento termico o ebollizione sono metodi molto più sicuri). Sono inoltre documentati alcuni casi di allergia (simili alla allergia ai crostacei).

 NORMATIVA

 La legge italiana considera gli insetti come contaminanti del cibo, quindi tutti gli alimenti contenenti insetti o parti di insetti non possono essere prodotti, serviti o commercializzati (a rigore, non è possibile neanche acquistarli online da nazioni dove questi alimenti sono regolamentati). Sono in corso adeguamenti normativi per inserire i cibi contenenti insetti all'interno dei "novel food". Questa normativa è stata recentemente modificata dall'unione europea (l'informativa sulle novità è consultabile e scaricabile qui europa.eu

L'intero articolo può essere considerato il bignamino del FAO Forestry Paper "Edible Insects: Future prospects for food and feed security", interamente e gratuitamente scaricabile qui fao.org Si tratta di una lettura che mi permetto di consigliare a tutti, gradevole e a mio avviso rivoluzionaria.

 Grazie ancora a tutti per l'ospitalità e per l'attenzione, se avete domande sull'argomento sono a vostra disposizione.

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stone
stone

Non credo ci siano problemi a dire che mi sembra una discussione inutile in quanto basterebbe eliminare il consumo di tutte le carni e derivati per dare da mangiare a tutto il pianeta senza timore di smentita. Credo che il farti credere che mangiare insetti sia la soluzione alla fame nel mondo è solo l'antitesi per farti mangiare i tuoi rifiuti organici come passo successivo. Non voglio essere negativo, ma questo discorso l'ho già valutato a suo tempo (e sono passato 10 anni) e rimango convito di ciò che ho scritto sopra. Poi, ognuno è libero di agire in funzione delle proprie credenze. Se uno crede che l'alimentazione corretta sia mangiare cose che camminano o volano, beh è una sua decisione. Però dovrebbe misurarsi anche con l'entità che sta per mangiare. Per il resto, buon appetito a tutti!!!

yliharma
yliharma

Non ce la posso fare....non ce la posso proprio fare :D Penso che lo farei solo in caso di carestia o in caso rischiassi la morte per inedia, ma non prima di essermi mangiata le scarpe...

frabarenghi
frabarenghi

Da naturalista trovo l'articolo molto ragionevole, ed era ora; da consumatrice io evito anche i crostacei, i molluschi, e tessuti animali mollicci come il midollo dell'osso buco, (anzi, per la verità sono praticamente vegetariana tendente al vegano). Quindi mi riservo di giocarmi la carta "gusto" e mi scuso se non aderirò tanto presto a questa pratica. Ma conto su di voi ;-)

gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Grazie per questo spunto di riflessione. E' vero che è tutta una questione culturale. Mi è capitato di avere del riso (comprato sfuso) in dispensa per troppi mesi, col caldo si sono formati gli insettini. Invece che buttare tutto, metto il riso in acqua, gli insettini salgono a galla e li scolo. A questo punto potrei addirittura mangiarli, che ne dici?

frabarenghi
frabarenghi

anch'io quand'ero giovane mi mangiavo spavaldamente castagne verminose; il mio capo però mi ha spiegato che gli scarti dei vermi contenevano sostanze nocive; quindi, a maggior ragione, val la pena essere informati su queste - chiamiamole - "future" abitudini alimentari

francescokampa
francescokampa

Grazie a te per il commento.

Io finora per avere la massima sicurezza alimentare consumo insetti che ho allevato personalmente, in modo da sapere cosa gli ho dato da mangiare e con quali sostanze sono entrati a contatto.

Gli insetti che si trovano nei cereali normalmente sono nati nel sacchetto da uova che gli insetti adulti hanno deposto quindi non hanno una storia di vita lunga e misteriosa, però non è detto che gli insetti che hai trovato appartengano alle specie commestibili (quelle conosciute finora sono circa 1700), quindi io nel dubbio mi asterrei.

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