Musica per la Natura - Compilation di Contiamoci


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don_chisciotte don_chisciotte, 10/03/2016 — Ho pensato di creare una Buona Pratica ad hoc per inserire i titoli, i testi ed i link per ascoltare le canzoni con tematiche strettamente inerenti all'ambiente ed alla Natura, nelle sue varie manifestazioni. Ognuno di voi puo' segnalare una canzone da inserire in questa compilation e poi, se lo vorranno, Sistrall e Granitas potranno raccoglierle in un unico cd da utilizzare come sfondo musicale durante gli eventi che organizzano o a cui partecipano come relatori, etc Ma anche noi potremmo crearci la nostra compilation da ascoltare a casa, in auto, da mettere come sottofondo ad una festa, etc Quindi datevi da fare a segnalare delle canzoni di questo tipo. Preferibilmente con il testo in italiano per maggiore facilita' di comprensione. Ne avevo gia' segnalate alcune all'interno della Buona Pratica "La Natura deve vincere sul logo" contiamoci.com che riporto nuovamente qui sotto nei commenti per completezza di informazioni. Mettete "lo faro'" se volete partecipare alla formulazione di questa compilation "senza fine", perche' si possono inserire quante canzoni si vogliono, senza limite!

Comincia subito il tuo diario delle buone pratiche green.
Dai il Contami e migliora goccia a goccia le tue abitudini.

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LaChimicaVerde
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Io suggerisco "La bicicletta", dei Radici nel Cemento: youtube.com Testo qui: angolotesti.it

don_chisciotte
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Anche questa canzone di Rino Gaetano, tratta dal suo primo album del 1974 Ingresso Libero ed intitolata "Ad esempio a me piace il Sud" e' in tema con questa Buona Pratica e si può inserire nella compilation di Contiamoci.. Il protagonista canta ciò che gli piace fare (ad esempio) ma non sa a chi raccontarlo, dato che sono cose che non fa più nessuno e spera un giorno di trovare un altro come lui.‎ ‎ m.youtube.com ‎ Ad esempio a me piace la strada / col verde bruciato, magari sul tardi / macchie più scure senza rugiada / coi fichi d'India e le spine dei cardi /  Ad esempio a me piace vedere / la donna nel nero nel lutto di sempre / sulla sua soglia tutte le sere / che aspetta il marito che torna dai campi / Ma come fare non so / Si devo dirlo ma a chi / Se mai qualcuno capirà / sarà senz'altro un altro come me / Ad esempio a me piace rubare / le pere mature sui rami se ho fame / Ma quando bevo sono pronto a pagare / l'acqua, che in quella terra è più del pane / Camminare con quel contadino / Che forse fa la stessa mia strada / parlare dell'uva, parlare del vino / che ancora è un lusso per lui che lo fa / Ma come fare non so / Si devo dirlo ma a chi /  Se mai qualcuno capirà / sarà senz'altro un altro come me / Ad esempio a me piace per gioco / tirar dei calci a una zolla di terra / passarla a dei bimbi che intorno al fuoco / cantano giocano e fanno la guerra / Poi mi piace scoprire lontano / il mare se il cielo è all'imbrunire / seguire la luce di alcune lampare / e raggiunta la spiaggia mi piace dormire / Ma come fare non so / si devo dirlo ma a chi / se mai qualcuno capirà / sarà senz'altro un altro come me / ma come fare non so / si devo dirlo ma a chi / se mai qualcuno capirà / sarà senz'altro un altro come me‎ ‎

don_chisciotte
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Sempre in tema estivo anche questo brano di Francesco Guccini, "Giorno d'Estate" del 1970. youtube.com

Giorno d'estate, giorno fatto di sole, vuote di gente son le strade in città, appese in aria e contro i muri parole, ma chi le ha dette e per che cosa chissà.

I manifesti sono visi di carta che non dicono nulla e che nessuno più guarda, colori accesi dentro ai vicoli scuri, sembrano un urlo quelle carte sui muri, sembrano un urlo quelle carte sui muri...

Giorno d'estate, giorno fatto di vuoto, giorno di luce che non si spegnerà; sembra d' andare in un paese remoto, chissà se in fondo c'è la felicità.

Un gatto pigro che si stira sul muro, sola cosa che vive, brilla al sole d'estate; si alza nell'aria come un suono d'incenso, l'odore di tiglio delle strade alberate, l'odore di tiglio delle strade alberate...

Giorno d'estate, giorno fatto di niente, grappoli d'ozio danzan piano con me, il sole è un sogno d'oro, ma evanescente, guardi un istante e non sai quasi se c'è.

Dentro ai canali l'erba grassa si specchia, cerchi d'ombra e di fumo sono voci lontane; nell'acqua il sole con un quieto barbaglio brucia uno stanco gracidare di rane, brucia uno stanco gracidare di rane...

Giorno d'estate senza un solo pensiero, giorno in cui credi di non essere vivo, gioco visivo che non credi sia vero che può svanire svelto come un sorriso.

Vola veloce ed iridato un uccello come un raggio di luce da un cristallo distorto: vola un moscone e scopre dietro a un cancello la religiosa sonnolenza d' un orto, la religiosa sonnolenza d' un orto..

don_chisciotte
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Per la compilation di Contiamoci, relativamente all'arrivo dell'estate ecco il brano "La Raccolta" di Angelo Branduardi (1979) youtube.com

Calde notti l'estate con sè ci ha portato già rossi fuochi hanno acceso su ogni campo per ballare... Della raccolta è il dolce tempo da domani il grano cadrà e curiosa anche tu ti chiedi chi ti coglierà... Son tornati sui campi in lunghe file per ballare fino all'alba hai spiato i loro fuochi da lontano... Della raccolta è il dolce tempo la calda estate finita è già... e curiosa anche tu aspetti chi ti coglierà... Sei la spiga più bella che hanno scordato di tagliare sei la mela più alta che nessuno mai raggiungerà... Passato è il tempo della raccolta la calda estate finita è già e curiosa ancora tu ti chiedi chi ti coglierà...

don_chisciotte
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Per la compilation di Contiamoci, e per il primo giorno di Primavera, eccovi "Canto di Primavera" del Banco del Mutuo Soccorso del 1979, tratta dall'album omonimo. m.youtube.com che e' anche un inno per un incontro pacifico tra Europa e Medio Oriente (e di questi tempi ne abbiamo bisogno!).

Commento dell'autore e cantante Francesco di Giacomo:"Scrittura musicale liberamente ispirata alle musiche anonime savoiarde del 600 e al contempo ad una melodia arabo palestinese, cantata sia da israeliani che palestinesi. Volevo regalare l'idea di speranza, di cross over tra civiltà. Un finalmente possibile incontro tra Europa e Medio Oriente."

L'odore degli zingari è come il mare/  come il mare arriva e non sai da dove/ l'odore degli zingari è come il mare/ e primavera è oltre il suo cielo chiaro/  non porta più leggende da raccontare/ ma ti sorprende come una malattia. La primavera è altro che un cielo chiaro/  è grandine veloce sui tuoi pensieri/ ti cresce all'improvviso dentro la testa/ e scopri che hai bisogno di questo sole/ e non ti fa paura la sua allegria/  ma ti sorprende come una malattia. Arriva all'improvviso,  arriva come il mare/  e non sai mai da dove. Arriva come il mare,  arriva all'improvviso/  e non sai mai da dove. La primavera è altro  che un cielo chiaro/  è grandine veloce sui tuoi pensieri/ arriva come il mare e non sai da dove.   Arriva all'improvviso, arriva come il mare e non sai mai da dove. Arriva all'improvviso, arriva come il mare e non sai mai da dove. Arriva all'improvviso, arriva come il mare e non sai mai da dove. Arriva come il mare, arriva, arriva all'improvviso, all'improvviso e non sai mai da dove...        

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Questa canzone, dal titolo Nature's disappearing, appariva nell'album "USA Union" di John Mayall del 1970. Si tratta di un blues che denuncia quello che sta(va) accadendo relativamente all'inquinamento. Da notare che nel testo si invita al boicottaggio dei prodotti inquinanti dell'era consumistica. Quello che mi ha colpito di più' e' che e' all'interno dell'album John Mayall ha scritto un decalogo dei comportamenti da seguire per combattere l'inquinamento. Qui potete vedere, in basso alla pagina, il decalogo in inglese (non so se si legge).cdn.discogs.com. Sono comportamenti di cui tutti noi di Contiamoci siamo al corrente ma bisogna riconoscere che John Mayall diffondeva le Buone Pratiche già oltre 40 anni fa nei suoi album. Grande onore dunque a questo artista, che ho anche visto di recente dal vivo, ad oltre 70 anni, senza fronzoli, e che all'interno del teatro gestiva personalmente la sua bancarella per la vendita dei cd, prima e dopo il concerto.

Questa e' la traduzione in italiano del testo della canzone (scusate se c'e' qualche imperfezione, l'ho fatta io) che potete ascoltare qui youtube.com (chi ha montato il video ha scelto immagini piuttosto inquietanti)

LA NATURA STA SCOMPARENDO L'uomo e' una creatura "sporca"/violenta la terra, l'acqua e l'aria. Domani potrebbe essere troppo tardi/e' giunto il momento di esserne consapevoli/La natura sta scomparendo/una morte inquinata sta arrivando...vi interessa?

Spazzatura ovunque/ma presto un cumulo di rifiuti si diffonderà fino alla vostra porta/laghi e fiumi stagnanti/niente vive e cresce come prima/la natura sta scomparendo/il mondo che date per scontato...presto non esisterà più.

Informatevi sull'inquinamento/create disagi ai produttori/ /al supermercato boicottate i contenitori che non sono restituibili. Alluminio, vetro e plastica/rifiuti eterni ed indistruttibili.

Facciamo parte di una generazione che potrebbe vivere il nostro tempo naturale. Ma come per tutti anche i nostri figli/sono nati per soffocare nel fango dell'umanità. La natura sta scomparendo e noi siamo colpevoli di questo crimine di massa.

antonellacostanzo
antonellacostanzo

Non è una canzone ma un poema sinfonico: La Moldava (in ceco Vltava), composto da Bedřich Smetana facente parte del ciclo sinfonico Má vlast ("La mia patria") insieme ad altri cinque poemi. Il poema nasce negli anni della malattia del compositore. Nella Moldava Smetana celebra la bellezza del fiume Vltava (da cui ha preso nome anche il poema), che nasce nei boschi della Selva Boema e dopo aver attraversato la campagna, giunge a Praga per poi sfociare nell'Elba, che a sua volta si getterà nel Mare del Nord. È diviso in 7 parti: le sorgenti, che sono una di acqua fredda e una di acqua calda che vanno a incrociarsi, la caccia agli animali, le danze allegre degli uomini al matrimonio, la danza degli elfi al chiaro di luna (che è la parte più fantasiosa della sinfonia), le rapide di san Giovanni, il castello di Vyšehrad accompagnato dall'inno nazionale e per finire l'ingresso nella città di Praga. [da Wikipedia] youtube.com

Altri brani musicali ispirati alla natura sono i concerti di Anton Lucio Vivaldi Le quattro stagioni. Si tratta di un tipico esempio di musica a programma, cioè di composizioni a carattere prettamente descrittivo. Ad esempio, l'"Inverno" è dipinto spesso a tinte scure e tetre, al contrario l'"Estate" evoca l'oppressione del caldo, oppure una tempesta nel suo ultimo movimento. I quattro concerti grossi de Le quattro stagioni sono accompagnati da altrettanti sonetti descrittivi, scritti forse da un poeta anonimo o forse da Vivaldi stesso. [da Wikipedia] youtube.com

frency1972
frency1972

Ed ora una vera e propria poesia...come tutte le canzoni che ha scritto del resto <3 INVERNO - FABRIZIO DE ANDRE' youtube.com

Sale la nebbia sui prati bianchi come un cipresso nei camposanti un campanile che non sembra vero segna il confine fra la terra e il cielo.

Ma tu che vai, ma tu rimani vedrai la neve se ne andrà domani rifioriranno le gioie passate col vento caldo di un'altra estate.

Anche la luce sembra morire nell'ombra incerta di un divenire dove anche l'alba diventa sera e i volti sembrano teschi di cera.

Ma tu che vai, ma tu rimani anche la neve morirà domani l'amore ancora ci passerà vicino nella stagione del biancospino.

La terra stanca sotto la neve dorme il silenzio di un sonno greve l'inverno raccoglie la sua fatica di mille secoli, da un'alba antica.

Ma tu che stai, perché rimani? Un altro inverno tornerà domani cadrà altra neve a consolare i campi cadrà altra neve sui camposanti.

frency1972
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Il mare d'inverno - Enrico Ruggeri youtube.com

Il mare d'inverno è solo un film in bianco e nero visto alla TV. E verso l'interno, qualche nuvola dal cielo che si butta già. Sabbia bagnata, una lettera che il vento sta portando via, punti invisibili rincorsi dai cani, stanche parabole di vecchi gabbiani. E io che rimango qui solo a cercare un caffè.

Il mare d'inverno è un concetto che il pensiero non considera. E' poco moderno, è qualcosa che nessuno mai desidera. Alberghi chiusi, manifesti già sbiaditi di pubblicità, Macchine tracciano solchi su strade dove la pioggia d'estate non cade. E io che non riesco nemmeno a parlare con me.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via. Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia. Mare mare, non ti posso guardare così perché questo vento agita anche me, questo vento agita anche me.

Passerà il freddo e la spiaggia lentamente si colorerà. La radio e i giornali e una musica banale si diffonderà. Nuove avventure, discoteche illuminate piene di bugie. Ma verso sera, uno strano concerto e un ombrellone che rimane aperto. Mi tuffo perplesso in momenti vissuti di già.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via. Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia. Mare mare, non ti posso guardare così perchè questo vento agita anche me, questo vento agita anche me.

Questo vento agita anche me, quest vento agita anche??

frency1972
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Anche se parla di una donna trovo molto bella e "in tema" anche "Primavera" di Cocciante youtube.com

E solcherò il tuo corpo come se fosse terra cancellerò quei segni dell'ultima tua guerra

E brucerò col fuoco quest'erba tua cattiva e ti farò con l'acqua più fertile e più viva

E pregherò che il sole asciughi questo pianto e pregherò che il tempo guarisca le ferite

Poi costruirò una serra intorno al tuo sorriso farò della tua vita un altro paradiso

Sarò il tuo contadino e tu la terra mia combatterò col vento che non ti porti via

Poi spargerò il mio seme nella tua verde valle e aspetteremo insieme che venga primavera che venga primavera

frency1972
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Earth song di Michael Jackson youtube.com Adriano Celentano - Il ragazzo della via Gluck youtube.com Pierangelo Bertoli - Eppure soffia youtube.com Impressioni di Settembre P.F.M. youtube.com Francesco Guccini - Il vecchio e il bambino youtube.com Andrea Bocelli - "Canto della terra" youtube.com Romina Power- Un Messaggio youtube.com

frency1972
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Non ho messo i testi, scusate, ora li metto uno per volta ^_^

Andrea Bocelli - Canto della terra youtube.com Si lo so Amore che io e te Forse stiamo insieme Solo qualche istante Zitti stiamo Ad ascoltare Il cielo Alla finestra Questo mondo che Si sveglia e la notte è Già così lontana Già lontana

Guarda questa terra che Che gira insieme a noi Anche quando è buio Guarda questa terra che Che gira anche per noi A darci un po' di sole, sole, sole My love che sei l'amore mio Sento la tua voce è ascolto il mare Sembra davvero il tuo respiro L'amore che mi dai Questo amore che Sta li nacosto In mezzo alle sue onde A tutte le sue onde Come una barca che

Guarda questa terra che Che gira insieme a noi Anche quando è buio Guarda questa terra che Che gira anche per noi A darci un po' di sole Sole!

Guarda questa terra che Che gira insieme a noi A darci un po' de sole Mighty sun Mighty sun

frency1972
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Impressioni di Settembre P.F.M. youtube.com Quante gocce di rugiada intorno a me, cerco il sole ma non c'è… Dorme ancora la campagna, forse no, è sveglia, mi guarda, non so. Già l'odore della terra odor di grano, sale adagio verso me. e la vita nel mio petto batte piano, respira la nebbia, penso a te. Quanto verde tutto intorno a ancor piú in là, sembra quasi un mera l'erba, e leggero il mio pensiero vola e va ho quasi paura che si perda… Un cavallo tende il collo verso il prato resta fermo como me: faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito… Respiro la nebbia, penso a te. No, cosa sono adesso non lo so sono como, un uomo in cerca di se stesso no, cosa sono adesso non lo so sono solo, solo il suono del mio passo… Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già: il giorno come sempre sarà. Aria tersa d'un settembre che pare senza fine aria già fredda acqua già fredda… intorno irrepetibili colori e silenzi e foglie cadute e cadute e nubi bige a rimpiettino e il mio rabbrividire... ia giacca stretta al petto... un sapore di uva... e dita attaccatticca... e il giorno come vai bello come sempre possente: Come sempre....

frency1972
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Francesco Guccini - Il vecchio e il bambino youtube.com Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera; la polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera; l'immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare e tutto d'intorno non c'era nessuno solo il tetro contorno di torri di fumo i due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati. I vecchi subiscon l'ingiuria degli anni non sanno distinguere il vero dai sogni i vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni il falso dal vero. E il vecchio diceva guardando lontano immagina questo coperto di grano immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori. E in questa pianura fin dove si perde crescevano gli alberi e tutto era verde; cadeva la pioggia segnavano i soli il ritmo dell'uomo e delle stagioni. Il bimbo ristette lo sguardo era triste e gli occhi guardavano cose mai viste; e poi disse al vecchio, con voce sognante: "Mi piaccio le fiabe raccontane altre"

frency1972
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Romina Power- Un Messaggio youtube.com Che malattia è il vivere in un mondo dove ancora c'è conflitto seppelliamo amici e famigliari ma niente fermerà la nostra libertà non vogliamo più che vinca la paura non vogliamo scie chimiche nel cielo blu il mondo va guarito insieme per poter in pace vivere we've got a message we've got a message abbiamo una voce per dire la guerra deve finire non pensavo a tanta triste avidità non pensavo a tanta umana cattiveria non pensavo che la terra la riducessimo così perché? Per chi? la musica sorvola le barriere si infila invisibile nel cuore e poi come una luce che si accende dentro noi ci innalzerà we've got a message we've got a message abbiamo una voce per dire la guerra deve finire abbiamo un messaggio da portare al mondo per accendere il cuore di amore con più luce e più calore Che malattia è il vivere in un mondo dove ancora c'è dell'odio come essere felici sapendo che non siamo tutti liberi? we've got a message we've got a message se abbiamo coscienza per dire la guerra deve finire abbiamo un messaggio da portare al mondo però dobbiamo trovare la luce per poterci capire dobbiamo trovare l'amore se vogliamo volare

frency1972
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Earth song di Michael Jackson youtube.com Che ne è dell'alba Che ne è della pioggia Che ne è di tutte le cose Che tu dici fossero da conquistare Che ne è dei campi distrutti C'è un tempo Che ne è di tutte le cose Che tu dici fossero tue e mie Ti sei mai fermato a notare Tutto il sangue che abbiamo versato prima Ti sei mai fermato a notare Questa terra che piange, queste coste piangenti?

RITORNELLO: Aaaaaaaaaah Oooooooooh Aaaaaaaaaah Oooooooooh Cosa abbiamo fatto al mondo Guarda cosa abbiamo fatto Che ne è di tutta la pace Che hai promesso al tuo solo figlio Che ne è dei campi fioriti C'è un tempo Che ne è di tutti quei sogni Che dici fossero tuoi e miei Ti sei mai fermato a notare Tutti i bambini morti per via della guerra Ti sei mai fermato a notare Questa terra che piange, queste coste piangenti?

RITORNELLO Sono abituato a sognare Sono abituato a dare un'occhiata oltre le stelle Ora non so dove siamo Anche se so che siamo alla deriva

RITORNELLO Hey, che ne è di ieri (Che ne è di noi) Che ne è dei mari (Che ne è di noi) I cieli stanno cadendo (Che ne è di noi) Non posso neanche respirare (Che ne è di noi) Che ne è della terra che sanguina (Che ne è di noi) E' il grembo del nostro pianeta (Che ne è di noi) Che ne è degli animali (Che ne è di noi) Abbiamo rivoltato regni nella polvere (Che ne è di noi) Che ne è degli elefanti (Che ne è di noi) Abbiamo perso la loro fiducia (Che ne è di noi) Che ne è delle balene che piangono (Che ne è di noi) Abbiamo devastato i mari (Che ne è di noi) Che ne è dei sentieri della foresta (ooh ooh) Bruciati nonostante i nostri appelli (Che ne è di noi) Che ne è della terra santa (Che ne è di essa) Strappata via dalla fede (Che ne è di noi) Che ne è dell'uomo comune (Che ne è di noi) Non possiamo lasciarlo libero? (Che ne è di noi) Che ne è dei bambini che muoiono (Che ne è di noi) Non puoi sentirli piangere (Che ne è di noi) Dove abbiamo sbagliato? (ooh ooh) Qualcuno mi dica perchè (Che ne è di noi) Che ne è dei piccoli? (Che ne è di noi) Che ne è dei giorni (Che ne è di noi) Che ne è di tutta la loro gioia (Che ne è di noi) Che ne è dell'uomo (Che ne è di noi) Che ne è dell'uomo che piange (Che ne è di noi) Che ne è di Abramo (Che ne è di noi) Che ne è della morte ancora (Che ne è di noi) Ce ne frega qualcosa?!

frency1972
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Adriano Celentano - Il ragazzo della via Gluck youtube.com Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato per caso in via Gluck, in una casa, fuori città, gente tranquilla, che lavorava. Là dove c'era l'erba ora c'è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai, dove sarà?

Questo ragazzo della via Gluck, si divertiva a giocare con me, ma un giorno disse, vado in città, e lo diceva mentre piangeva, io gli domando amico, non sei contento? Vai finalmente a stare in città. Là troverai le cose che non hai avuto qui, potrai lavarti in casa senza andar giù nel cortile!

Mio caro amico, disse, qui sono nato, in questa strada ora lascio il mio cuore. Ma come fai a non capire, è una fortuna, per voi che restate a piedi nudi a giocare nei prati, mentre là in centro respiro il cemento. Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui e sentirò l'amico treno che fischia così, "wa wa"!

Passano gli anni, ma otto son lunghi, però quel ragazzo ne ha fatta di strada, ma non si scorda la sua prima casa, ora coi soldi lui può comperarla torna e non trova gli amici che aveva, solo case su case, catrame e cemento.

Là dove c'era l'erba ora c'è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà.

Ehi, Ehi,

La la la... la la la la la...

Eh no, non so, non so perché, perché continuano a costruire, le case e non lasciano l'erba non lasciano l'erba non lasciano l'erba non lasciano l'erba

Eh no, se andiamo avanti così, chissà come si farà, chissà...

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Due canzoni oggi: una non è un recente rap/educativo fatto dall'associazione dei comuni italiani a favore della raccolta differenziata youtube.com e una sui ritmi lenti perduti (e Nord-Sud-Est-Ovest non ha importanza) del grande Rino Gaetano "Ad esempio a me piace il Sud" - youtube.com

"Ad esempio a me piace la strada/con il verde bruciato magari sul tardi/macchie più scure senza rugiada/con i fichi d'india e le spine dei cardi/Ad esempio a me piace vedere/la gonna nel nero del lutto di sempre/Sulla sua soglia tutte le sere/aspetta il marito che torna dai campi/Ma come fare non so!/Si devo dirlo, ma a chi?/Se mai qualcuno capirà/sarà senz'altro qualcuno come me/Ad esempio a me piace rubare/le pere mature sui rami se ho fame ma quando bevo sono pronto a pagare/l'acqua che in quella terra è più del pane/Camminare con quel contadino/che forse fa la mia stessa strada/parlare dell'uva, parlare del vino/che ancora è un lusso per lui che lo fa /Ma come fare non so!/Si devo dirlo, ma a chi?/Se mai qualcuno capirà/sarà senz'altro qualcuno come me/Ad esempio a me piace per gioco/tirare dei calci ad una zolla di terra/passarla a dei bimbi che intorno al fuoco/cantano, giocano e fanno la guerra/Poi mi piace scoprire lontano/il mare se il cielo è all'imbrunire/seguire la luce di alcune lampare/e raggiunta la spiaggia mi piace dormire/Ma come fare non so!/Si devo dirlo, ma a chi?/Se mai qualcuno capirà/sarà senz'altro qualcuno come me".

don_chisciotte
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Per la compilation di Contiamoci aggiungo anche questo brano di Giorgio Gaber, "Un gesto Naturale"youtube.com che non si riferisce direttamente all'ambiente e alla natura ma se leggete il testo capirete. Questo il commento di Sandro Luporini, coautore di Gaber:"L'uomo moderno ha una gran dimestichezza con tutto ciò che lo sviluppo gli propone. Certo, quest'uomo che adopera con disinvoltura complicatissimi telefonini, internet e altre robe che, per un aborigeno come me, sono comodità troppo complicate, quest'uomo ipertecnologico, dicevo, a volte appare però incapace di fare una carezza che sia una carezza vera. Sembra strano, ma non è facile esserci dentro con tutto te stesso in quel gesto così semplice e quotidiano. Questa incapacità per me si chiama "mancanza di interezza"".

Questo è il testo della canzone:

Mi guardo dal di fuori come fossimo due persone osservo la mia mano che si muove, la sua decisione da fuori vedo chiaro, quel gesto non è vero e sento che in quel movimento io non c'ero.

A volte mi soffermo e guardo il fumo di una sigaretta la bocca resta aperta, forse troppo, poi si chiude in fretta si vede chiaramente che cerco un'espressione che distacco, che fatica questa mia finzione.

Cerco un gesto, un gesto naturale per essere sicuro che questo corpo è mio cerco un gesto, un gesto naturale intero come il nostro Io.

E invece non so niente, sono a pezzi, non so più chi sono capisco solo che continuamente io mi condiziono devi essere come un uomo, come un santo, come un dio per me ci sono sempre i come e non ci sono io.

Per tutte quelle cose buone che non ho ammazzato chissà nella mia vita quante maschere ho costruito queste maschere ormai sono una cosa mia che dolore, che fatica buttarle via.

Cerco un gesto, un gesto naturale per essere sicuro che questo corpo è mio cerco un gesto, un gesto naturale intero come il nostro Io.

Cerco un gesto, un gesto naturale per essere sicuro che questo corpo è mio cerco un gesto, un gesto naturale intero come il nostro Io.

don_chisciotte
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Per la compilation di Contiamoci aggiungo questa breve canzone di Giorgio Gaber intitolata "Il Signor G incontra un albero" youtube.com Questo il commento di Sandro Luporini, coautore di Gaber:"Mi piaceva l'idea che uno potesse persino stupirsi nell'incontrare un albero. Era una delle prime nostre canzoni che parlava del rapporto dell'uomo con la natura. Ovviamente, visto che io e Giorgio abbiamo sempre amato il cemento, non ci siamo divertiti tanto quando è stata imprevedibilmente interpretata come un inno all'ecologia. Ce lo vedi Gaber immerso nella natura o a piangere per gli alberelli perduti? Quello che invece volevamo dire era che l'uomo, preso dentro quell'ingranaggio frenetico che è la sua vita, aveva perso non soltanto il suo rapporto con la natura, ma anche la sua naturalità. L'atmosfera musicale che Giorgio aveva trovato rendeva la canzone ancora più delicata ed evocativa. Il finale era un recitato quasi poetico, una specie di omaggio a Montale, che certamente lui non avrebbe gradito". Questo è il testo della canzone:

Parlato) Io, G. G., non nacqui nella foresta nera io, G. G., vivo e lavoro a Milano. Il Lactarius Gigante è un albero secolare, di colore biancastro vive preferibilmente nei boschi di conifere e latifoglie.

Ho incontrato un albero era solo in un prato allora l'ho guardato e mi sono spaventato. Al di là dell'albero un uccello innamorato continua a volare per farmi ricordare.

Ed io che ho lavorato, lavorato, lavorato, ora mi fermo un momento a guardare quel seguirsi di errori e il mio passato e quella vita che mi avete rubato.

(Parlato) È tardi tra i rami del Ticino un beccaccino sfiora le foglie travolto dagli spari.

don_chisciotte
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Eccovi la Canzone dei dodici mesi di Francesco Guccini del 1972 m.youtube.com E' un po' "pesantina" perche' dura oltre sette minuti ma e' davvero completa, prende in considerazioni ogni singolo mese dell'anno. Guccini e' un osso duro, un po' difficile da digerire, quindi magari ascoltatela a rate, tre mesi per volta!

Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato, il mio corpo malato... Sono distese lungo la pianura bianche file di campi, son come amanti dopo l'avventura neri alberi stanchi, neri alberi stanchi...

Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino, ma nei convitti e in piazza lascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza, il carnevale impazza... L'inverno è lungo ancora, ma nel cuore appare la speranza nei primi giorni di malato sole la primavera danza, la primavera danza..

Cantando Marzo porta le sue piogge, la nebbia squarcia il velo, porta la neve sciolta nelle rogge il riso del disgelo, il riso del disgelo... Riempi il bicchiere, e con l'inverno butta la penitenza vana, l'ala del tempo batte troppo in fretta, la guardi, è già lontana, la guardi, è già lontana...

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia. Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare.

Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce Aprile viene, quali segreti scoprì in te il poeta che ti chiamò crudele, che ti chiamò crudele... Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi dopo fatto l'amore, come la terra dorme nella notte dopo un giorno di sole, dopo un giorno di sole...

Ben venga Maggio e il gonfalone amico, ben venga primavera, il nuovo amore getti via l'antico nell' ombra della sera, nell' ombra della sera... Ben venga Maggio, ben venga la rosa che è dei poeti il fiore, mentre la canto con la mia chitarra brindo a Cenne e a Folgore, brindo a Cenne e a Folgore...

Giugno, che sei maturità dell'anno, di te ringrazio Dio: in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io, ci sono nato io... E con le messi che hai fra le tue mani ci porti il tuo tesoro, con le tue spighe doni all' uomo il pane, alle femmine l' oro, alle femmine l' oro...

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia. Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare...

Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone, riposa, bevi e il mondo attorno appare come in una visione, come in una visione... Non si lavora Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore...

Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull' età, dopo l' estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità... Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità...

Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza: nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza... Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze, lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse...

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia. Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale, la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare...

Cala Novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti, lungo i giardini consacrati al pianto si festeggiano i morti, si festeggiano i morti... Cade la pioggia ed il tuo viso bagna di gocce di rugiada te pure, un giorno, cambierà la sorte in fango della strada, in fango della strada...

E mi addormento come in un letargo, Dicembre, alle tue porte, lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte, tristi semi di morte... Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre, ma nei tuoi giorni dai profeti detti nasce Cristo la tigre, nasce Cristo la tigre...

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia. Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare che non sai mai giocare, che non sai mai giocare che non sai mai giocare, che non sai mai giocare...

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Bella questa idea della raccolta di canzoni (perché non si vive di sola 'pratica', e comunque, già lo si diceva in qualche commento, la musica è sempre una buona pratica). Allora trasferisco dal precedente commento la canzone di Pierangelo Bertoli "Eppure il vento soffia ancora" (1976) youtube.com

"E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi/la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi/uccelli che volano a stento malati di morte/il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte/un'isola intera ha trovato nel mare una tomba/il falso progresso ha voluto provare una bomba/poi pioggia che toglie la sete alla terra che è viva/invece le porta la morte perché è radioattiva/Eppure il vento soffia ancora/ spruzza l'acqua alle navi sulla prora/e sussurra canzoni tra le foglie/bacia i fiori li bacia e non li coglie/ Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale/ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale/ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario/e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario/e presto la chiave nascosta di nuovi segreti/così copriranno di fango persino i pianeti/ vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli/i crimini contro la vita li chiamano errori/ Eppure il vento soffia ancora/spruzza l'acqua alle navi sulla prora/e sussurra canzoni tra le foglie/ bacia i fiori li bacia e non li coglie/eppure sfiora le campagne/accarezza sui fianchi le montagne/ e scompiglia le donne fra i capelli/corre a gara in volo con gli uccelli/Eppure il vento soffia ancora!"

don_chisciotte
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Eccovi una bella canzone con tematiche a noi molto care: Se tu sei vento di Angelo Branduardi 1979 m.youtube.com

Se tu sei cielo è a te che tornerò e sul tuo seno le ali piegherò... Per il mio sonno sei notte e sole al mattino e tiepida pioggia sulla terra che ho. Se tu sei vento vento di mare... prima tempesta e poi riparo. Il tuo passo leggero mi segue sulla via, sei tu che cammini sulla terra che ho. Se tu sei tempo con me tu passerai, bella stagione, profumo mi darai... e vendemmia per noi L'autunno che verrà, poi le foglie cadranno sulla terra che ho. Ma tu sei cielo e a te io tornerò e del tuo seno il nido mi farò... sei la strada accogliente che il mio passo sa già e sei vento, sei tempo, sei la terra che ho.

don_chisciotte
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Il titolo esatto di questa canzone di Branduardi è "Se tu sei cielo". Domani andrò al suo concerto e me lo sto ripassando.

don_chisciotte
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Vi consiglio l'ascolto del brano Ballata per Quattro Stagioni di Ivan Graziani tratta dall'album omonimo del 1976. Il testo, che racconta una breve storia d'amore, è una vera e propria poesia e aiuta a riscoprire certi aspetti di ciò che accade attorno a noi e di cui non ci curiamo più. Tutto l'album è bellissimo. Ivan Graziani è stato un cantautore e poeta (oltre che gran chitarrista) a mio avviso troppo sottovalutato ma non e mai troppo tardi per riscoprirlo, come ho fatto io. Eccovi il testo di Ballata per Quattro Stagioni ma è certamente più emozionante ascoltare la canzone che potete trovare qui m.youtube.com

Primavera che sbocci fra i fiori e i colori ed annulli nei raggi di un sole insicuro l'umidore muschioso attaccato a quel muro e le bocche gelate dei portoni di ferro. E cantando nel vento, più tiepida rendi la pioggia d'aprile che accende di verde le persiane e i cortili rende simili a laghi a specchi di latta fra barattoli e stracci. E l'amore tu porti innocente e distratto come un magico frutto. Ballata, ballata per quattro stagioni ormai morte da tempo. E avanti all'estate che ti prende alle spalle e non dà tempo per dire "Accidenti che caldo!" che già ti rigiri nel tuo letto bollente fra le lenzuola bagnate dai tuoi mille pensieri. E ben venga l'estate, col sole che picchia a martello negli occhi e fa un cielo più basso di un deserto di pietre dove ronzano mosche in tondo senza alcuna ragione. E nascosti nell'erba mi hai dato l'amore e il tuo primo dolore. Ballata, ballata per quattro stagioni ormai morte da tempo. E avanti all'autunno, così tenero e sfatto come un volto di donna che ha dato ormai tutto senza chiedere nulla, soltanto il bisogno di esistere ancora nei sogni di un uomo. Ormai il nostro amore è come un bimbo malato che non ha più respiro, non può esser guarito singhiozza nel vento di un grigio novembre che affonda pian piano in paludi di nebbia. E un ricordo soltanto anche se breve i tuoi seni bianchi come la neve. Ballata, ballata per quattro stagioni ormai morte da tempo. E avanti all'inverno con le mandorle e i frutti mangiati nell'ombra di una stanza proibita fra l'odore dolciastro dei fichi seccati e le paste di crema ormai tutte assaggiate. Mentre di là nella sala si gioca alle carte coi volti infuocati ed i nasi paonazzi e le bocche allargate a masticare canditi e gli occhi annacquati dal vino bevuto. Ed io ucciso di noia sto' a contare le ore pensa un po' che Natale. Ballata, ballata per quattro stagioni ormai morte da tempo.

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