Vincere le tentazioni alimentari in maniera semplice


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don_chisciotte don_chisciotte, 16/04/2014 — Una buona pratica per smettere di mangiare certi cibi e' quella semplicissima di non acquistarli. Se sapete che state abusando di un certo prodotto e dovete limitarne il consumo e' inutile che lo comperate e lo teniate in casa cercando di resistere alla tentazione e di ridurne piano piano la quantita'. La nostra mente e' talmente "intelligente" in questo senso che se sappiamo di avere in casa quel prodotto ci viene voglia di mangiarlo. Ma se invece sappiamo di non averlo il nostro pensiero si concentra altrove. Provare per credere! Una volta che vi sarete disintossicati potrete poi gestire meglio le vostre pulsioni alimentari. Un esempio semplice e' dato dai fumatori accaniti che se non fumano una sigaretta ogni mezzora impazziscono ma quando salgono in aereo riescono a stare ore senza fumare, cosa che sarebbe altrimenti impossibile. E' tutta questione di cervello!

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don_chisciotte
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Prima di inserire questo commento avevo pensato di inserire un buona pratica che riguardasse un vero problema che è esattamente il contrario di quello espresso qui (e cioè come resistere alle tentazioni alimentari). Il titolo della nuova buona pratica avrebbe dovuto essere “provare la vera sensazione di fame”. Ma poi ci ho ripensato perché sarebbe risultato offensivo nei confronti di chi questa sensazione la prova costantemente tutti i giorni e non per un “esperimento”, ma a causa della miseria in cui si trova. In sostanza: avete mai provato ad astenervi totalmente dal cibo (non per indisposizione) per un periodo superiore alle 24 ore? Bevendo solo acqua? Io si. Per 24 ore si resiste abbastanza bene ed anche per 36, se si riesce a far combaciare le ultime ore con il sonno notturno. Dopo le 36 ore si cominciano ad avvertire delle sensazioni fisiche strane, che non si provano abitualmente, non è vero e proprio dolore ma una sofferenza diversa, anche a livello mentale. Avevo letto da qualche parte che l’astensione totale dal cibo per un periodo superiore alle 24 ore in certi casi è anche consigliata periodicamente per far riposare gli organi dell’apparato digerente che sono in costante attività. Non so se questo possa essere confermato a tutti gli effetti o possa riguardare solo alcuni soggetti. In ogni caso penso che, riuscire a provare quella sensazione di cui vi parlavo sopra, trasportandola a livello mentale su milioni di persone che nello stesso momento (e regolarmente durante la loro esistenza) la stanno provando per reale mancanza di cibo, possa aiutarci a capire meglio cosa significhi trovarsi in questo stato (anche se per noi è diverso da chi la vive abitualmente perché comunque siamo coscienti che stiamo facendo un esperimento e che possiamo accedere al cibo quando lo riteniamo opportuno). E come conseguenza di ciò assumere un atteggiamento diverso quando andiamo a fare la spesa, limitandoci all’essenziale, evitando il superfluo e magari accantonando ciò che supponiamo di aver risparmiato con questo atteggiamento, donandolo a chi necessita veramente perchè sta provando quel dolore che anche noi, attraverso una prova, abbiamo sperimentato.

irene70 - disiscritto
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Anch'io ho letto che il digiuno periodico di 24 ore farebbe molto bene al nostro corpo e anche alla mente. Poi il discorso di effettuarlo fino a provare la sensazione di fame penso sia da fare con moderazione, giusto per capire, ma se già ti poni il problema non hai bisogno di capire, sei già in partenza aperto al dramma della fame di chi non ha nulla (comunque rinunciare per dare a chi è là fuori che aspetta qualcosa è molto generoso). Però questo discorso del cibo è molto interessante. Non so se l'avete pensato anche voi ma io ultimamente sto diventando insofferente (anche) verso la tendenza a spettacolarizzare il cibo e la sua preparazione (vedi l'attenzione ai supercuochi). E quando vado in un ristorante mi dà sempre più fastidio vedere come il cibo sia diventato ormai un "evento": non si va più fuori a pranzo/cena solo per mangiare in compagnia ma c'è la ricerca e l'imporsi di tutto questo apparato di esteriorità tra arredamenti ricercati, nomi dei piatti davvero improbabili, ricerca esagerata di cose "diverse" e originali. Sono poche le "trattorie" di una volta, alla mano, che facciano da mangiare rinnovandosi ma senza velleità "chicchettose" che diano il giusto valore al cibo, che va preparato bene ovviamente, ma senza farlo diventare una divinità (e che ti consegni senza che vengano richiesti gli avanzi che non hai consumato), proprio perché c'è mezzo mondo che vorrebbe anche solo l'insalata che guarnisce i nostri piatti... (per questo personalmente detesto i luoghi di lusso o finto lusso, ristoranti o alberghi che siano, perché il contrasto tra quello che è lì e quello che è fuori è pesantissimo ).

don_chisciotte
don_chisciotte

Sono d'accordo su tutto quello che dici e sinceramente devo farti i complimenti per la tua capacità di osservazione e spirito critico sempre molto costruttiva e in grado di proporre delle varianti, rispetto all'argomento trattato, decisamente attinenti e stimolanti. Dell' argomento del cibo che diventa un "evento" mi sembra che se ne era già discusso in qualche altra buona pratica quando si parlava dell'utilizzo moderno della parola "esperienza" per definire un pasto in ristorante (...mentre io ho proposto "l'esperienza" contraria...cioè non mangiare per oltre 24 ore...). Pensa che a me da' fastidio quando su un menù leggo l'articolo davanti al cibo proposto ("Le" tagliatelle alla boscaiola, "La" tagliata di carne al rosmarino, etc...) perchè ho la sensazione che si tenti di rendere aristocratico un cibo che in realtà dovrebbe essere alla portata di tutti.

don_chisciotte
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Una pratica molto "estrema" che può servire a vari scopi oltre a quello proposto qui è quella di non andare a fare la spesa per una/due settimane ed anche più, cioè fino a che non abbiamo esaurito tutte le scorte di cibo che abbiamo in casa. Certamente e' più facile per chi è single, meno per chi vive in coppia e famiglie. In questo modo però si può fare "pulizia generale" di cibi superflui (per poi non acquistarli più) e cucinare quelle cose che per pigrizia (o perchè non ci piacciono più di tanto) non cuciniamo mai, evitando così che arrivi inevitabilmente la data della scadenza per poi gettarli nella pattumiera. Quindi saremo arrivati a "food zero" (vi piace come definizione?) ripartiamo con la spesa ma con una nuova consapevolezza.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Questo "azzeramento" della dispensa e del frigo è una cosa ottima da fare soprattutto prima di partire da casa per un periodo più o meno lungo: in questo modo non si troveranno sorprese di farfalline o muffe al ritorno e si può staccare la spina del frigo e del congelatore (che è sempre consigliabile in caso di assenza prolungata, per evitare incendi). Come idea comunque, avendo una una buona organizzazione, sarebbe l'ideale per tutti i tipi di risparmio (spreco cibo, denaro, benzina, tempo, pensiero) magari mantenendo la spesa infrasettimanale di frutta e verdura nelle giuste quantità. E' una specie di decluttering sistematico della dispensa e del frigo...

don_chisciotte
don_chisciotte

Come ho scritto anche in un commento della Buona Pratica "il piacere della rinuncia...alle comodita'" contiamoci.com, essendo anche il cibo in eccesso una comodita' (eccesso = superfluo) un buon esercizio da mettere in pratica e', quando ci accorgiamo che una di queste "comodita' alimentari " (qualcosa di sfizioso da mangiare che pero' e' diventato di consumo abituale) e' quello di - invece di far scattare subito la molla del "mi manca X e devo andare subito a ricomprarlo" - chiedersi "vediamo quanto tempo resisto se ne faccio a meno". iniziando cosi la disintossicazione dal superfluo.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Sì, penso anch'io che non avere in casa qualcosa che ci piace "troppo" sia l'unico modo per resistere, ed è altrettanto vero che se sai che una cosa poi ti fa stare male hai un motivo in più per non mangiarla e alla fine (sebbene a fatica) ti abitui a farne a meno, però oltre a un fattore chimico di "liberazione da dipendenza " ci vuole anche una buona dose di volontà... Poi sarebbe bello che quando si è in compagnia tutti potessero (non) mangiare e bere quello che gli pare (almeno quando non si è ospiti di qualcuno) senza dover essere per forza tacciati per asociali, schizzinosi, fissati e vari altri simpatici epiteti, e quindi non si dovesse ogni volta scusarsi "sai sono allergico a questo... scusa sto cercando di restare vegetariano, scusa ho il diabete ecc. " ecchecaspita , ma se ognuno guardasse solo nel proprio piatto? ;-)

luna
luna

Si infatti, la scelta di stare bene a tanti nn piace, se sei tu a farla... come se esistesse un unico modo di mangiare che vada bene per tutti! Certo andare fino in fondo ad una scelta nn è facile, e gli altri (nn tutti per fortuna) nn rendono le cose più semplici. Da quando sono vegetariana ho scoperto che anche i vegetariano spesso sono discriminati, derisi, sinceramente nn capisco... ma come dici tu, si facessero i piatti loro!!

luna
luna

Ho imparato che è meglio per me evitare di andare a fare la spesa quando ho fame, a pancia piena ragiono meglio ed evito tentazioni inutili!

oliver
oliver

esatto, questa pratica volevo suggerirla anch'io... un altro piccolo stratagemma, se avete come me costantemente l'impulso di mangiare qualcosa di dolce dopo i pasti, è di bere semplicemente un bicchiere d'acqua: non è sempre sufficiente ma molto spesso funziona; un altro spunto che mi viene in mente: a molti onnivori e pure ai vegetariani sarà capitata un'irrefrenabile voglia di mangiare un certo formaggio (a me capitava con la mozzarella)... è bene sapere che il latte e quindi i formaggi contengono una proteina denominata caseina; molto in sintesi: tra gli elementi in cui viene scissa dai nostri succhi gastrici si generano anche le cosiddette "caseo-morfine", sostanze simil-oppiacee che creano dipendenza chimica neurale di tipo endorfinico, ovvero stimolano euforia e ci spingono a consumare altri latticini contenenti caseina; non è una bufala (:o che epiteto infelice!), potete fare una ricerca per approfondire, e naturalmente pensarci su la prossima volta che la fetta di formaggio vi sta "stregando"...

don_chisciotte
don_chisciotte

Quello dei cibi e bevande che creano dipendenza e' un fatto vero e molto grave. Ci sono delle sostanze che vengono utilizzate durante la preparazione ed hanno lo scopo di creare dipendenza, come le droghe. La bibita gassata "per eccellenza" (non serve fare nomi) e in generale quasi tutti questi tipi di bevande hanno questa caratteristica. Basta non comperarle e io lo faccio da anni. Altro trucchetto: avete notato che le dimensioni dei carrelli al supermarket sono raddoppiate rispetto a 20/30 anni fa? Questo perche' cosi sembra che siano sempre troppo vuoti e che possiamo/dobbiamo comperare ancora. Quindi fate la spesa rigorosamente attenendovi alla vostra lista e quando succede che al supermercato spostano la disposizione della merce sappiate che e' fatto appositamente per disorientarci dal nostro percorso abituale per far si che si vedano anche altre cose rispetto alle solite che comperiamo. Inoltre occhio alle promozioni 2x1, 3x2 etc leggete la mia Buona Pratica relativa a questo argomento contiamoci.com ed anche se non si tratta di cibo leggete anche quella dello shampoo contiamoci.com

luna
luna

Infatti io moooolto faticosamente, devo dire ci ho messo quasi 2 anni sono uscita dal tunnel dello stracchino!!! e ora praticamente da 2 mesi nn compro più nessun formaggio, segno che disintossicarsi si può! Dolci e bibite gassate per mia fortuna nn mi sono mai piaciute granché, però grande concentrazione per evitare l'acquisto di altri articoli salati di cui invece sono ghiotta... ognuno le sue debolezze, ma ci sono strategie per batterle! Come tu Oliver ben insegni...

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Un trucco che uso per combattere la fame nervosa o la disperata voglia di dolce é quello di mangiare due o tre mandorle (che aiutano a combattere il calo della serotonina, l'ormone che rilassa, migliora l'umore e controlla il senso di sazietà); me l'ha insegnato la dietologa quando ho scoperto la mia intolleranza al lattosio e quindi dovevo trovare un'altra valida fonte di calcio: mandorle e frutta secca sono infatti molto ricche anche di calcio (anzi il calcio di questi alimenti sembra essere più facilmente assimilabile di quello dei latticini, ma non voglio convincere nessuno...), e le consiglio a chi si sta "disintossicando" dai latticini per altri motivi.

luna
luna

Hai proprio ragione Stefire, anch'io consumo molte mandorle e altri semi oleosi, in quanto vegetariana sono anche fonte di proteine per me. Ma fanno bene a tutti, sicuramente più dei latticini, che in quanto a calcio... Ma questa sarebbe un'altra bp...

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